“Abolizione delle Regioni, autostrade gratuite e orario di lavoro ridotto”: ecco le proposte del PVU
“Per un nuovo umanesimo”. È questo lo slogan, anzi il mantra, stampato ovunque e ripetuto all’infinito dal Partito Valore Umano, neonato movimento che un po’ a sorpresa è rientrato all’ultimo minuto nel lotto delle nove liste in corsa per le prossime elezioni regionali.
Partite un po’ in sordina e con un certo alone di mistero, le due candidate al parlamento hanno intensificato la loro azione nelle ultime settimane, fino a presentare il loro programma ad una cinquantina di curiosi che nel tardo pomeriggio di ieri hanno sfidato freddo e nevischio per saperne di più.
All’Hostellerie du Cheval Blanc, accompagnate da due ragazze che distribuivano fiori all’ingresso, Annita Prezzavento, segretario regionale del partito e candidata al Senato della Repubblica, e Daniela Glarey (Camera di Deputati), hanno cercato subito di chiarire i primi dubbi: “Dicono che siamo un partito “strano”, utopistico, ma PVU nasce con un obiettivo semplice e chiaro, cioè dare una nuova consapevolezza, dimensione, all’essere umano”.
Prezzavento ammette che “si tratta di una sfida epocale, per far si che gli uomini non diventino automi”. In che modo? “Sogniamo uno stato nuovo, solidale, etico e moderno. Basta partiti e promesse. In politica oggi tutto è business, calcolo. La povertà stessa è un business creato ad hoc perché tanti possano governare. Chi detiene la moneta, detiene il potere. Basta. Mettiamoci la faccia e reagiamo”.
Per rilanciare ancora il concetto, Glarey pesca dalla filosofia cinese e cita Lao Tzu: “Invece che maledire il buio è meglio accendere una candela”. Nel concreto, l’idea di base è di “riavvicinare il cittadino alla politica, restituendola al legittimo proprietario: insomma, vogliamo una democrazia vera. Ci vorrà del tempo, ma questo è un inizio”. Proprio per questo motivo, ci tiene a specificare che “nel nostro simbolo, sopra il cuore, ci sono delle onde chi si propagano: noi siamo come quelle onde, e arriveremo pian piano al cuore della gente”.
Ad aggiungere un ulteriore carico di misticismo ci ha poi pensato l’ospite della serata, il professor Franco Valentini, esponente del comitato centrale del partito. “Siamo qui a sostenere due donne, custodi della famiglia, dell’amore. Riconosciamo nella famiglia la spiritualità di questa società, gran parte del nostro programma è il riconoscimento della famiglia “naturale”, un uomo e una donna che con il loro amore mandano avanti l’umanità. Ognuno di noi è un grande capolavoro, dobbiamo riconoscere a tutti il diritto all’esistenza”.
Poi, finalmente, il programma in undici punti, spiegati a turno dalle due candidate. Si parte dalla necessità, già citata in precedenza, di uno “stato solidale ed etico per abbattere le povertà e le disuguaglianze sociali” per arrivare alle “politiche di sostegno alle famiglie, con il reddito di dignità”, una “sanità e una scuola pubblica completamente gratuite, così come anche le autostrade e altre servizi”, e una riforma del lavoro attuata attraverso la “rimodulazione dell'orario a 4 ore per ogni turno (a parità di stipendio), passando per la “riorganizzazione delle competenze e funzioni statali con semplificazione legislativa: una sola Camera ed un Senato dei saggi di solo indirizzo, abolizione delle Regioni e rivalutazione delle 110 province italiane, con l'aggiunta ad istituzione parificata delle 100 grandi città”.
Con che soldi è possibile attuare un simile programma? “Con l’autonomia monetaria: questa è la chiave che ci svincola dall’essere dipendenti dalla Banca Centrale Europea”, ribadiscono Prezzavento e Glarey, spiegando che a monte è necessario “salvaguardare la sovranità politica e monetaria, con una graduale revisione dell'istituto fiscale, proprio per il raggiungimento del valoriale equilibrio tra costi e benefici”. Entrando più nel dettaglio, come già spiegato nell’incontro presso la nostra redazione, la settimana scorsa, l’idea è di PUV è di affiancare una moneta nazionale all’euro. In questo modo – hanno concluso le due candidare – sarà possibile attuare una programmazione della spesa pubblica attraverso indirizzi dell'istituito del Senato dei Saggi e un costante raffronto con la base della Cittadinanza”.