Autostrada, dopo l’adeguamento delle tariffe Sav ottiene anche l’aggiornamento del Piano economico
Il Tar di Aosta torna a bacchettare i Ministeri dei trasporti e dell'Economia. Dopo aver nei mesi scorsi ritenuto illegittima la sospensione delle tariffe autostradali i giudici amministrativi intervengono anche sulla mancata approvazione da parte del Ministero del Piano economico finanziario (Pef) 2014 – 2018 di Sav, concessionaria del tratto autostradale Quincinetto – Aosta ovest e raccordo A5-SS27 del Gran San Bernardo,
Accogliendo il ricorso presentato dalla partecipata regionale il tribunale amministrativo di Aosta impone ai due Ministeri "di procedere, nel termine di sessanta giorni dalla notificazione, o comunicazione se anteriore, della presente sentenza, all’approvazione del Pef o all’adozione di un atto definitivo in senso contrario”. In caso di mancanze da parte del Ministero Sav potrà richiedere la nomina di un Commissario ad acta, che procederà in via sostitutiva a completare il procedimento.
L’aggiornamento delle tariffe autostradali è legato all’aggiornamento del Piano economico e finanziario (Pef) che, secondo quanto previsto dalla Convenzione e da una delibera Cipe, avrebbe dovuto essere aggiornato entro il 30 giugno 2013. Termine che è stato successivamente differito di un anno. Il 30 settembre 2013 Sav ha quindi presentato la proposta aggiornata di Piano 2014-2018 e, successivamente, con la nota del 23 giugno 2014 una sua ulteriore rielaborazione. “Pur non essendo seguita l’approvazione definitiva del Pef – si legge nella sentenza pubblicata oggi – la ricorrente ha continuato a richiedere l’aggiornamento della tariffa che, per l’anno 2015, sarebbe dovuta ammontare al 2,67%; è stato poi sottoscritto tra la parti un Protocollo di intesa che ha determinato in via provvisoria in un adeguamento tariffario per l’anno 2015, del 1,5%”. L’anno scorso dopo aver più volte sollecitato il Ministero quest’ultimo ha deciso a fine anno per la sospensione dell’adeguamento delle tariffe per il 2016. Sono così scattati i ricorsi, entrambi vinti.
I giudici ricordano oggi come in via generale “ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un’istanza, ovvero debba essere iniziato d’ufficio, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso”.