Cresce ancora il turismo invernale in Valle d’Aosta: +3,64% di presenze
Non si arresta la crescita del settore turistico in Valle d'Aosta. I dati sulla stagione invernale 2016/2017, pubblicati dalla Regione, testimoniano ancora una volta un balzo in avanti. Fra dicembre e marzo sono arrivati nella nostra regione 539.001 turisti (+5,75% rispetto alla stagione 2015/2016) mentre le presenze registrate sono state 1.749.591 (+3,64). Quest'ultime sono soprattutto concentrate nel settore alberghiero (1.470.549) anche se è l'extra-alberghiera a segnare un tasso maggiore di crescita (+10,38).
“La stagione 2015/2016 era stata d’oro e quindi difficile da eguagliare. – sottolinea il Presidente dell’Adava, Filippo Gérard –Siamo comunque riusciti a confermare le presenze con una leggera crescita”.
A pesare sull’andamento complessivo della stagione il mese di marzo che ha registrato un meno 12% sia di arrivi che di presenze. “L’anno scorso Pasqua era caduta a marzo favorendoci. – ricorda il Presidente Adava – Quest’anno invece era a ridosso con il 25 aprile e quindi molti hanno preferito guardare ai laghi o al mare come destinazione". I ponti del mese di aprile hanno comunque portato turisti in Valle d'Aosta: +54,99% di arrivi e +61,55% di presenze.
Il comprensorio più gettonato, anche nell'ultima stagione invernale, è il Monte Bianco con 460mila presenze, equamente ripartite fra italiani e stranieri. Staccato di poco il Monte Cervino con circa 450mila presenze di cui 330mila straniere. Terzo il Monte Rosa con 341mila presenze e quarta Aosta e dintorni con 269mila presenze. Segno meno per le presenze di italiani nel Gran San Bernardo (-13,70%).
Sulla provenienze si confermano fra gli italiani i lombardi con 289mila presenze (+8,35%) seguiti dai piemontesi con 156mila presenze (+1,99%). Fra gli stranieri al primo posto gli inglesi (317mila presenze, +3,80%), seguiti dagli svedesi (104mila presenze, +0,23%) e dai francesi (76mila presenze, +14,69%). Tornano in Valle d'Aosta i russi: 43mila presenze con una crescita rispetto alla scorsa stagione del 28,47%.
Archiviata con tanto di dati certificati la stagione invernale gli operatori sono al lavoro per quella estiva. “Le prospettive sono buone, il caldo di questi giorni ci lascia ben sperare – spiega Gérard – Guardando alle attuali prenotazioni non so se riusciremo a fare gli stessi numeri dell’anno scorso anche se tutto può ancora cambiare con i last minute. Farei comunque la firma per avere un’estate come l’ultima che ha rappresentato il ritorno della vacanza in montagna”.