Il maltempo imperversa, nuovo stop alle ricerche dell’alpinista disperso nella zona del Breithorn

10 Luglio 2017

Il maltempo non dà tregua nell'area delle operazioni e, nelle ultime, ore è stato deciso un nuovo stop alle ricerche dell’alpinista padovano, Gianfranco Toso, 50enne, disperso nella zona del ghiacciaio del Breithorn, nel gruppo del Monte Rosa, ormai dalla serata di sabato scorso, 8 luglio.

Le guide del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di finanza sono così rientrate alla base. Torneranno in quota, meteo permettendo, domani mattina, per proseguire un’intervento che, da subito, si è scontrato con varie criticità. 

Su tutte, quella rappresentata da un’area interessata dalle ricerche parecchio ampia, in assenza di dettagli utili a circoscriverla. Il disperso era partito sabato, in giornata, assieme ad un altro alpinista. Avevano lasciato il rifugio “Guide Val d’Ayas”, a 3.420 metri di quota, poi ad un certo punto della salita i loro cammini si sono divisi. Uno ha proseguito per la cima, verso il Breithorn centrale poi in cresta, mentre l’altro è sceso ed è rientrato al “Guide del Cervino”.

Quand’erano le 18.30, lo scalatore rimasto in quota ha telefonato al compagno, apparendo disorientato e non riuscendo a comunicare esattamente dove si trovasse. L’elicottero è decollato poco dopo, restando in volo finché la luminosità glielo ha consentito, ma la ricognizione non ha dato esito.

Per questo, non esistono elementi concreti, oltre all’ultimo punto raggiunto insieme dai due, per delimitare il perimetro dove cercare, anche perché il telefono cellulare del disperso è risultato irraggiungibile da non molto dopo l’ultima chiamata. Inoltre, le squadre di terra partite dopo il sorvolo hanno dovuto fare i conti non solo con la vastità della zona in cui muoversi, ma anche con una scarsa visibilità, dovuta alle precipitazioni, che non ha consentito loro, quasi mai, condizioni ottimali.

Domani, ad oltre quarantott’ore dall’ultimo contatto con il disperso, un nuovo tentativo. Sempre che le condizioni meteo non obblighino le squadre a restare nelle rispettive basi.

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