Lupo specie protetta? Per il Comandante del Corpo forestale “è ora di aprire il dibattito”
Era difficile non aspettarselo, alla luce dei recenti fatti di cronaca, e le previsioni si sono puntualmente avverate. Il lupo, e i sentimenti controversi che suscita in chi vive di zootecnia, si sono affacciati alle celebrazioni per il 49° anniversario del Corpo Forestale Valdostano, tenutesi oggi, sabato 9 settembre, al teatro Romano di Aosta. Sul tema si è espresso, senza troppe concessioni al burocratese, il comandante Flavio Vertui.
Prima una constatazione (“siamo particolarmente attenti alla questione del lupo, perché il suo ritorno, arricchisce la biodiversità della nostra regione”), poi una precisazione (“da un punto di vista normativo, ricordo che è considerato come specie particolarmente protetta”), quindi le parole che molti allevatori aspettavano di sentire da tempo: “su questa definizione – tenuto conto del successo della sua naturale espansione – credo sia venuto il momento di aprire un dibattito a livello nazionale e internazionale”.
Appena prima, Vertui aveva ricordato che le attività di rilevazione delle tracce condotte dai forestali, “integrate con i dati delle segnalazioni dei cittadini e delle nostre fototrappole”, consentono di poter affermare che “alla fine del 2016, nella nostra regione, erano presenti un massimo di 20/25 esemplari, divisi in due, probabilmente tre, branchi, situati nella media e bassa valle, e altri esemplari in dispersione”.
Una popolazione spesso accostata, da chi ha mandrie in montagna, agli attacchi agli animali da allevamento, ma non sempre è così. Nel 2016, gli attacchi agli animali da allevamento segnalati alle strutture dell’assessorato sono stati dodici, “di cui tre molto probabilmente causati dal lupo, sei dubbi e due dovuti a canidi”, interessando in totale diciotto capi. “Al mese di agosto di quest’anno – ha aggiunto il Comandante – sono stati segnalati ed accertati otto attacchi, di cui due quasi sicuramente ascrivibili al lupo, per un totale di ventinove animali predati”.
Al riguardo, Vertui ha ricordato, nel dettaglio, i contributi economici previsti dalla legislazione regionale, con indennizzi che arrivano al 100% del danno subito e al 90% della spesa ammessa, per l’attuazione di azioni di prevenzione. Non si è però fermato a questo. “Siamo tuttavia consapevoli – ha infatti aggiunto – che le misure economiche, pur compensando le perdite materiali degli allevatori alleviano solo parzialmente la loro amarezza”.
Quindi, la mano tesa al mondo zootecnico, per un rapporto da vivere diversamente in futuro: “siamo vicini alla categoria, cui assicuriamo la massima disponibilità per trovare assieme misure efficaci per la prevenzione dei danni, nel rispetto delle normative in vigore e nella consapevolezza che il lupo si è ormai insediato in maniera stabile nelle nostre montagne, come in quasi tutto l’Arco alpino”.
Una novità che interesserà, a breve, il Corpo Forestale della Valle d’Aosta è stata poi anticipata dall’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali, Laurent Viérin. Si tratta dell’assegnazione di compiti legati alla salvaguardia dei prodotti DOP della regione, con i forestali a lottare contro la loro contraffazione. “E’ una tutela della nostra comunità in termini di filiera agroalimentare – ha dichiarato – e crediamo che il nostro Corpo abbia tutte le competenze e le professionalità per essere di supporto a chi già si occupa di questo, ma in modo integrato riuscire ad essere più incisivi”.
“In questo senso, – ha continuato l’Assessore, rivolgendosi in particolare ai responsabili e ai comandanti di altre autorità e corpi dello Stato, allineati in prima fila alla cerimonia – lanceremo quindi un piano di repressione, che dovrà effettivamente rappresentare la difesa del ‘made in Valle d’Aosta’, da noi difeso con orgoglio, lo diciamo anche alle categorie che si occupano di tutela”.
Le celebrazioni dell’anniversario hanno infine fornito l’opportunità per un bilancio dell’attività 2016. Oltre ai compiti di controllo del patrimonio agricolo e forestale, le sanzioni amministrative elevate sono state 468, per un totale di 326.490 Euro (in evidenza quelle per la violazione alle norme in materia di gestione dei rifiuti e di mancato rispetto delle prescrizioni della valutazione d’impatto ambientale), mentre le notizie di reato sono state 62, per un totale di 60 persone denunciate. Nello scorso anno, tra i vari compiti di pertinenza del Corpo, i forestali sono stati impegnati anche in 147 servizi di controllo sulle piste da sci, nei comprensori di Gressoney-Saint-Jean Weissmatten, Champorcher, Brusson, Crévacol e Chamois, rilevando 34 incidenti.