Si è riunita la Consulta del turista del cuore. I turisti: “La Thuile siamo noi”
Proposte, proposte e ancora proposte. Ieri pomeriggio, nella sala consiliare di La Thuile si è riunita per la prima volta la Consulta del turista del cuore, voluta e immaginata dall’attuale maggioranza capeggiata dal sindaco Carlo Orlandi. La mossa si è rivelata vincente ed erano più di 80 le persone che hanno partecipato, tutte contribuendo con proposte o critiche. C’era un solo requisito, essere turisti di La Thuile da almeno 15 anni. Non a caso i presenti avevano quasi tutti i capelli bianchi. Molti sono proprietari di seconde case e frequentano il paese ai piedi del Piccolo San Bernardo sin dagli anni ’70.
Il sindaco Orlandi è rimasto in piedi, ad ascoltare tutte le idee dei suoi “turisti del cuore”, i suoi assessori non si sono persi una parola e hanno appuntato tutto. La discussione è stata schietta, da una parte e dall’altra. Ad alcune idee la risposta è stata “ci stiamo già lavorando”, ad altre “non si può fare”.
Quali sono i problemi emersi? Parecchi, anche se spesso contrastanti e obiettivamente di difficile soluzione. Tra quelli più fastidiosi e che richiedono un intervento veloce c’è la pulizia del paese: “Abito al Planibel – dice una signora – bisogna fare qualcosa per la raccolta di rifiuti: vedere tutti questi bidoni in giro è brutto, come è brutto scendere in paese, nel marciapiede lungo la dora, e vedere un porcile. Serve una pulizia e dei cestini per i rifiuti”. L’amministrazione appunta, il sindaco risponde. “Il tema rifiuti – dice Orlandi – è molto sentito, da meno di un anno abbiamo il porta a porta, sistema che fa molto discutere. La nostra volontà è di cambiare, mettendo dei moloc, più belli e più igienici”.
Secondo i presenti alla località mancherebbero delle iniziative, sia per il doposci d’inverno sia per l’estate. “Non c’è nulla per la fascia 15-25 anni”. In sala molti nonni: “Girare con il passeggino in paese è uno strazio, è pieno di macchine e in alcuni tratti è pericoloso”. “Noi siamo di Milano – aggiunge uno, viviamo in mezzo alle macchine, e le macchine ci fanno schifo, qui non le vogliamo vedere”. E’ giunta anche qualche proposta delirante: “Perché non spostare la strada che passa davanti ai negozi dove passano tutti per andare al Piccolo”. “Cartine alla mano – risponde il sindaco – non si può, la conformazione del territorio non lo consente”. C’erano poi commenti della serie “si stava meglio prima, quando tutto era più verde e c’erano più alberi”, dall’altra parte altri auspicano “la costruzione di una pista da bob estivo in cemento”.
C’è chi chiede di togliere le macchine e chi vuole più parcheggi, gratis ovviamente; chi esalta le passeggiate che la montagna offre e chi vorrebbe la fermata del bus sotto casa, e non a cento metri; chi vuole più tranquillità e chi vuole più negozi. Dell’incontro, comunque, c’era bisogno. I turisti hanno partecipato, il paese lo sentono un po’ loro, ed è forse la prima volta che qualcuno chiede loro cosa ne pensino. E’ già stata chiesta una nuova riunione. Orlandi ha detto che ce ne saranno ancora molte. Scelta coraggiosa e da copiare.