Tor des Géants, tra i top runners al via ci sarà anche Oscar Perez

05 Settembre 2016

Arriva da Huesca, Spagna, la notizia che dà la carica all’organizzazione del Tor des Géants, proprio nei giorni in cui si svolge la gara “rivale”, il 4K Alpine Endurance Trail. “Non sono al cento per cento, ho ancora un po’ di stanchezza addosso, ma non posso mancare a quella che è la gara regina. Voglio stare con i miei amici del Tor”. Con questa frase Oscar Perez, 43enne trailer amatissimo dal pubblico valdostano e non solo, ha sciolto la riserva rispetto alla sua partecipazione alla corsa.

Sarà dunque in prima fila alla partenza del Tor des Géants 2016, come ha fatto, del resto, negli ultimi quattro anni. Più per un fatto affettivo, dunque, che agonistico, anche se siamo certi che darà ugualmente filo da torcere ai candidati al podio, del quale ha occupato il primo gradino nel 2012, con il tempo di 75 ore e 56 minuti e il secondo gradino nel 2013, continuando il ritiro nel 2014 e un settimo posto finale nell’edizione dello scorso anno.

Se la dovrà vedere con tanti volti nuovi e con qualche vecchia conoscenza. Michele Graglia, ligure, classe 1983, è una delle new entry. Trasferitosi negli Usa giovanissimo per portar avanti l’attività di famiglia nel settore florovivaistico e per sfilare sulle passerelle internazionali nel ruolo di modello per conto delle grandi firme della moda, nel 2011 Graglia ha partecipato alla sua prima ultramaratona, la Keis, 160 km negli Usa, e da allora non si è più fermato. Corre ormai in ogni parte del mondo, gare lunghe di tutti i generi, dalla 285 km della Milano-Sanremo alla Badwater, 135 miglia nella Death Valley, alla Yukon Arctic Ultra, in Canada. Il più delle volte vinte.

A proposito di gare “al freddo”, saranno in partenza al Tor 2016 anche alcuni “alaskani” come sono ormai identificati i finisher dell’Iditaroad Invitational: Marco Berni (team Ferrino), per due volte sul podio della distanza di 1000 miglia, Sebastiano Favaro e Ausilia Vistarini (nel team dell’inglese Montane, main sponsor del Tor). La determinatissima atleta della Lomellina, che si divide tra corsa e fat-bike, è la primatista al femminile dell’Iditaroad Invitational di 350 miglia. Il team Montane sarà rappresentato anche da Petra Mückovà, la forte atleta della Repubblica Ceca, recente vincitrice dell’Orobie Ultra Trail 2016.

Per il team Eolo, l’altro main sponsor del Tor, saranno al via Andrea Macchi, primo italiano all’Utmb del 2015, Stefano Trisconi, all’esordio su una distanza così impegnativa, la popolarissima lettone-russo-piemontese Yulia Baykova  e Marta Poretti, per ben tre volte vincitrice della Grande Corsa Bianca. Dunque molte le runner di grande valore che si dovranno confrontare con le “vecchie conoscenze” del Tor: su tutte Denise Zimmerman e Lisa Borzani, rispettivamente prima e seconda lo scorso anno, con Silvia Trigueros Garrote, cuore e motore spagnolo. Ma ci sono ancor altre regine che proveranno a puntare, oltre alle cime valdostane, anche alle vette della classifica: l’azzurra Scilla Tonetti (già tre Tor in carriera, con un terzo posto nel 2013), l’inglese Jenn Gaskell, supportata da Montane e ininterrottamente sul podio di ultra di rilievo europeo dal 2009, e altre due fuoriclasse che stanno quasi ai capi opposti degli emisferi, la sudafricana Linda Doke, oltre 25 Ultra vinte in carriera tra cui la Addo Elephant Trail Run, a fine febbraio di quest’anno, 100 miglia coperte in poco più di 29 ore e settima nella classifica assoluta, e la trentunenne islandese Elisabet Margeirsdottir, che quest’anno ha corso egregiamente, oltre che nel suo Paese, anche sulle lunghe distanze di Cortina e Hong Kong.

Ancora “grandi firme” per il podio maschile. Oltre agli atleti citati ci saranno infatti anche l’emiliano Gianluca “galattico” Galeati, secondo al Tor per un soffio lo scorso anno e vincitore un mese fa della 90 km del Gran Trail Courmayeur, e Oliviero Bosatelli, primo al recente Orobie Ultra Trail sulla distanza dei 140 km. Altri italiani da tenere d’occhio sono Alexander Rabenstainer, di Chiusa (Bz), che ha stravinto un’edizione della Südtirol Ultra Skyrace a tempo di record (121 km in 18 ore e 36 minuti), il giovane Matteo Colombo, Silvano Fedel, forte trentino, e il veneto Paolo Pajaro, già in passato nelle zone molto alte delle classifiche, così come il lombardo Simone Musazzi, del team Pellissier.

Tra gli stranieri Imanol Alesom, basco, secondo alla PGTA Peneda-Geres Trail Adventure 280 nel 2015; il norvegese Sondre Amdhal, nel 2015 quarto all’Ultra-Trail Mt Fuji e alla Transcanaria e quest’anno già nella top ten della Marathon des Sables; l’irlandese Dan Doherty, già protagonista di primissimo piano al Tor dello scorso anno; Christian Fatton, svizzero, terzo assoluto all’ultima Nove Colli Running; Nauhel Passerat, francese, capace nel 2015 di salire sul podio dell’Andorra Ultra Trail Ronda dels Cims e del Grand Raid des Pyrénées. A seguire, un altro quartetto “forte”: il tedesco Jens Lukas, classe 1966 e un curriculum di successi agonistici documentati fin dal 1990, con un primo posto alla Sparthatlon, in Grecia, già nel 1999, il russo Vladimir Kot, il superneozelandese Kieron Berry (che nei dati personali del suo profilo facebook ha scritto: Mission: Tor des Géants 2016) e lo spagnolo Julio Hernuda. Casualmente ultimo nella nostra lista, ma sicuramente primo nel cuore dei valdostani, un altro spagnolo, Pablo Criado Toca, del team Grivel, quattro volte finisher a Courmayeur e sempre nelle primissime posizioni.

Di sicuro non ci sarà Christophe Le Saux che ha ribadito ancora in questi giorni su Facebook la volontà di non partecipare né al Tor né al 4K, spiegando che “ho deciso di voltare pagina, è stata una bella storia rovinata dalla sete di potere”. Per l’organizzazione rimane ancora aperta la porta per Franco Collé, invitato a partecipare come Le Saux. Difficile se non impossibile che il vincitore del 2014 si presenti al via.

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