Incidenti in Valle d’Aosta: i numeri sfatano le convinzioni diffuse
Ripresa del turismo, aumento generale della mobilità, fine dello smart working e della didattica distanza. Gli effetti dovuti allo stop forzato della pandemia sono andati progressivamente riducendosi fino a scomparire per quanto riguarda gli incidenti stradali in Valle d’Aosta.
Nel 2021, ultimo anno in cui sono disponibili i dati Istat complessivi su tutta la Regione elaborati a partire dalle comunicazioni delle varie forze dell’ordine e della prefettura, i sinistri sono stati 247, il 27% circa in più del 2020. Il bilancio complessivo è di 1 morto e 327 feriti ( +17,6% rispetto al 2020) che collocano la nostra regione tra le più virtuose d’Italia contro con lo 0,4% di deceduti ogni 100 incidenti (media italiana 1,9 decessi ogni 100).
Il dato in crescita del 2021 non raggiunge, però, l’annus horribilis del 2019 che aveva visto 313 incidenti stradali con 4 morti e ben 438 feriti.
Incidenti: forte diminuzione negli ultimi 20 anni
Se guardati in una prospettiva temporalmente più ampia si evidenzia una marcata e progressiva diminuzione dei sinistri negli ultimi 20 anni, segno che il miglioramento dei dispositivi di sicurezza di auto, moto e altri veicoli così come la manutenzione di strade, le campagne per una guida sicura e i controlli sulla sicurezza stradale e condizioni metereologiche sicuramente meno estreme hanno portato ad un sostanziale dimezzamento dei feriti su strada nell’ultimo ventennio: nel 2001 si contavano 447 episodi con 618 feriti. Numeri e tendenze che, ci auguriamo, siano di conforto anche i complottisti dell’ultimo anno, pronti a ipotizzare cause ignote e scenari apocalittici di fronte ad ogni singolo tamponamento.
Chi sono le persone e quando avvengono gli incidenti?
Ma è possibile tracciare un identikit dei soggetti più di frequente coinvolti in sinistri? I pregiudizi ancora presenti nell’immaginario collettivo che dipingono le donne e gli anziani come i più incapaci e insicuri alla guida non trovano riscontro nei dati relativi ai sinistri. L’Istat ci restituisce alcuni dati: nel 2021 la vittima è prevalentemente uomo (210 contro 117 donne) e ha un’età compresa dai 25 ai 55 anni, che coincide con la cosiddetta fascia produttiva, composta dalle persone che con molta probabilità si spostano maggiormente in auto per studio, lavoro e tempo libero. Solo in seconda posizione troviamo le persone più agée dai 65 anni in su, anche qui con una netta prevalenza degli uomini sulle donne.
Il giorno della settimana “più a rischio” è il sabato quando le persone si spostano più di frequente per attività del tempo libero, abbandonando la consueta tratta casa-lavoro e il tipo di strada in cui vale la pena mettere un surplus di attenzione al volante sono le strade urbane di città, le statali e le strade regionali e i centri abitati più che le autostrade.
La stagione più a rischio, infine, è l’estate quando alla popolazione locale si aggiungono i turisti stanziali, con un altro picco, meno evidente ma presente, all’inizio della stagione invernale, con i primi freddi e le strade ghiacciate.
Le cause dei sinistri? Distrazione, comportamento scorretto e uso del cellulare
Fare una classifica e una valutazione di quali siano le principali cause alla base di un incidente stradale è complesso. Sono molto varie e l’Istat le classifica sotto voci che, a posteriori, sono di difficile interpretazione. Sta di fatto che sui 247 incidenti del 2021, 157 sono eventi che coinvolgono due e più veicoli a cui si sommano, tra gli altri, 44 urti con ostacoli accidentali, di cui uno con conseguenze mortali, 14 uscite autonome di strada e 4 cadute da veicolo.
Interessante il dato degli investimenti dei pedoni che nel 2021 arriva a quota 26, con una media di oltre 2 al mese.
Il 15,7% degli incidenti è dovuto a quella che viene considerata la guida distratta, mentre alle manovre irregolari si associano l’11,6 per cento dei sinistri. Gli errori più frequenti dei conducenti alla guida? In ordine registriamo dalle mancate precedenze, ai transiti con il semaforo rosso, dalle manovre pericolose ed irregolari, alle distrazioni alla guida dovuta all’uso di cellulare o altri dispositivi. Meno frequenti, ma sempre presenti, l’eccesso di velocità, il non rispetto della distanza di sicurezza e delle strisce pedonali.
Nel report Istat, dedicato alla nostra Regione e al Piemonte, non compaiono la guida in stato di ebbrezza o sotto l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Chi rileva gli incidenti stradali in Valle d’Aosta?
A rilevare gli incidenti sono sostanzialmente tre soggetti. La Polizia stradale si occupa dei sinistri in autostrada, su alcuni tratti delle strade statali e interviene sul posto quando gli incidenti avvengono in orario notturno, dalle 21 alle 6 del mattino. I Carabinieri, grazie alle stazioni dislocate sul territorio regionale, si occupano dei sinistri sul territorio e la Polizia municipale di Aosta, che in virtù di una convenzione siglata già nel 2016, si occupa di rilevare e di intervenire sul luogo degli incidenti che avvengono, solo in orario diurno, nel Comune di Aosta e sul territorio di Sarre e di Saint-Pierre.
Nel capoluogo regionale la maggior concentrazione di incidenti
Va da sé che il capoluogo regionale, per numero di abitanti e di persone che vi transitano tutti giorni per motivi scolastici, di lavoro o per raggiungere i servizi come ospedale e uffici regionali, tra tutti i comuni valdostani, è quello che registra il maggior numero di incidenti. Tra gli altri comuni valdostani in classifica compaiono quelli più popolosi: al primo posto Sarre, seguito da Châtillon, Quart, Pont-Saint-Martin, Saint-Christophe, Gressan e Saint-Pierre.
Per Aosta sono anche disponibili dati più aggiornati, riferiti al 2022, anche se parziali poiché raccolti dalla sola polizia municipale guidata dal comandante Fabio Fiore e dal suo vice Fulvio Boero.
Police de la Plaine: + 18% di incidenti nel 2022
Nei tre comuni di Aosta-Sarre e Saint-Pierre a dicembre 2022 gli incidenti rilevati dagli uomini della Police de la Plaine sono stati 260, di questi 111 con feriti. Nel solo capoluogo regionale a metà novembre se ne contavano già 210, facilmente saliti ancora di una decina di unità a dicembre 2022.
Il dato interessante per questi territori è che l’andamento dei sinistri, nel 2022, supera del 18,2 i numeri del 2019 in cui gli incidenti rilevati sono stati 220 (191 ad Aosta, 9 a Saint-Pierre e 20 a Sarre interrompendo così la discesa sistematica dei sinistri che si rileva negli ultimi 20 anni a livello regionale. Il dato del 2020 non viene preso in considerazione per un confronto poiché la mobilità è stata fortemente influenzata dal lockdown.
Il comandante Fabio Fiore, in occasione della celebrazione ufficiale di San Sebastiano, Festa del Corpo di Polizia Locale, ha divulgato anche alcuni dati sulle attività dei vigili urbani nel corso del 2022. Tra le più interessanti vi sono senz’altro le 26.714 multe per infrazioni al Codice della strada (una media di 73 al giorno) a cui si aggiungono 10.161 sanzioni per accesso improprio alle zone a traffico limitato e il ritiro di 95 patenti ad altrettanti automobilisti. Dalla relazione di Fiore non è esplicitato, però, il dato economico, spesso presente nei report delle polizie municipali di altre città.
La zona 30 ad Aosta
Sotto la guida dell’allora sindaco Fulvio Centoz ad Aosta, nel luglio 2020, sono state istituite le cosiddette zone 30, forme di intervento urbanistico per moderare la velocità in vie e piazze cittadine e ridurlo a 30 km per tutti i veicoli. Ad Aosta le zone 30 Interessano diverse aree prossime al centro storico e nelle vie più trafficate: da Via Torino a via Festaz, da Corso Padre Lorenzo a Via XXVI Febbraio, da Viale Conte Crotti a Via Brean e così via.
L’obiettivo dell’istituzione di queste zone era, oggi come allora, proprio quello di aumentare la sicurezza della circolazione stradale, in particolare di pedoni e ciclisti, e di incrementare l’utilizzo della bicicletta in città. Pur in assenza di elaborazioni di dati aggiornati sull’incidentalità sulle diverse zone di Aosta, nel 2022, la Polizia municipale non ha registrato situazioni problematiche in queste zone.
Una curiosità. L’allora sindaco Centoz si proponeva anche con le zone 30 di “favorire il tessuto imprenditoriale cittadino, consentendo l’ampliamento dei dehors per le attività commerciali che si affacciano sulle strade interessate”. A soli due anni di distanza il proposito è messo in discussione dai lavori della pista ciclabile che, in particolare su alcune vie, porteranno alla riduzione dei dehors per motivi di spazio.
Le strade e gli incroci “più a rischio” di Aosta
Ci sono zone più a rischio di altre nel capoluogo regionale per quanto riguarda gli incidenti? La domanda trova una risposta, anche se non aggiornata, nel Piano Generale del Traffico Urbano che ha monitorato la localizzazione dei sinistri nel triennio 2017-2019 a partire da dati forniti dalla Polizia municipale.
LE STRADE PIÙ PERICOLOSE
Dalla tabella salta agli occhi come siano le vie con traffico a scorrimento più veloce quelle più interessate dai sinistri. Corso Ivrea, che va dall’Arco di Augusto e prosegue sulla statale 26 fino al confine del Comune di Aosta in prossimità dell’Ex Hotel Valle d’Aosta, guida la classifica delle zone più a rischio della città con una media di 9/10 incidenti all’anno. Segue Corso Battaglione con 8 incidenti annuali in media e la sua prosecuzione ovvero Via Piccolo San Bernardo con poco più di 5 incidenti in media all’anno. Nella classifica compare anche Piazza Plouves, che, però, è un’area di parcheggio con incidenti presumibilmente di natura diversa.
Se guardati in un’altra prospettiva – il numero di sinistri per chilometro di asse stradale – ovvero per quanto è lunga è la strada, fino al 2019 era Via Torino la zona più a rischio della città di Aosta.
Se la situazione in Via Torino sia cambiata con l’introduzione della zona 30 non è possibile saperlo al momento data l’assenza di un’elaborazione dei sinistri 2022 suddivisa per le diverse zone della città da parte della Polizia municipale.
GLI INCROCI IN CUI FARE ATTENZIONE
E’ la zona est della città – sempre a partire dal PGTU – quella più a rischio sul fronte degli incroci. Nel 2020 si sono registrati 7 incidenti nell’intersezione, senza semaforo, tra Corso Ivrea e Via Clavalité, in piazza dell’Arco di Augusto, ora parzialmente chiusa al traffico e in procinto di essere completamente pedonalizzata (6 incidenti) e in via Pasquettaz, nei pressi della rotonda del Ponte sul Buthier (5). Tra i snodi critici emergono anche Piazza Manzetti, davanti alla stazione, via Chambery e via Partigiani ad ovest e sempre corso Ivrea, all’incrocio con via Croix Noire (nei presso del Mc Donald).
GLI UTENTI DEBOLI DELLA STRADA
Nel 2022 i pedoni coinvolti in incidenti sono stati complessivamente 26 un dato in crescita rispetto ai 21 registrati nel 2019.
Il fenomeno degli incidenti in monopattino, mezzo di trasporto in grande crescita nei grandi centri urbani, non sembra riguardare Aosta sia per numero di mezzi in circolazione, sia sul piano degli incidenti con un solo episodio registrato nel corso del 2022.
Volendo mappare le strade e le intersezioni maggiormente a rischio per quelli che vengono classificati, insieme ai ciclisti, “utenti deboli della strada”, il PGTU segnala Via Saint-Martin de Corléans, Corso Ivrea, Via Piccolo San Bernardo, Via Roma e Corso Battaglione con almeno 2 episodi all’anno (dal 2017 al 2019) di investimento dei pedoni o dei ciclisti.