La Valle d’Aosta, tra ghiacciai in ritirata e nevicate sempre più scarse, affronta la sfida del cambiamento climatico. Dallo snowfarming agli impianti in quota, le soluzioni per il turismo invernale.
L’alluvione del 29 e 30 giugno 2024 ha riportato al centro del dibattito il trenino di Cogne 45 anni dopo la chiusura delle miniere, 13 dopo aver l’abbandono del progetto di una tratta turistica e 12 dopo lo smantellamento della linea. Ma intanto, a prendere forma, è la funivia tra Cogne e Pila.
Per capire il loro stato di salute, siamo partiti dai dati forniti dal Sistema bibliotecario valdostano. Dal 2019 al 2023, gli utenti attivi (ovvero colo che hanno fatto almeno un prestito all’anno) sono scesi da 24.979 a 20.404.
In un unico dossier ripercorriamo l’inchiesta sulle infiltrazioni del crimine organizzato, dalla genesi delle indagini alle udienze ad Aosta e Torino. Una “mappa” per raccapezzarsi in una vicenda complessa dai tanti capitoli.
Nel 2007, il referendum propositivo sulla costruzione di un nuovo ospedale regionale non raggiunse il quorum. Nel mezzo nasce il progetto dell'ampliamento e un guerriero celtico costringe a cambiare tutto. Oggi il cantiere è partito. Ma a che punto è il polo ospedaliero del "Parini"?
Abbiamo provato a cercare delle risposte, ma soprattutto abbiamo chiesto e siamo riusciti, non senza difficoltà, ad entrare nel primo lotto della Nuova Università della Valle d'Aosta, per farvi vedere in anteprima, prima che la polvere lo ricopra o il riscaldamento climatico lo sciolga, il “ghiacciaio” immaginato dall’archistar Mario Cucinella.
Oggi è venerdì 8 settembre. Teoricamente, saremmo al quarto giorno del cantiere test che avrebbe dovuto far chiudere il traforo del Monte Bianco per quindici settimane. Così non è andata. I lavori - per la frana al Fréjus - sono slittati di un anno. Ma a slittare di un anno sono anche le preoccupazioni nella nostra regione.
Nove tratte, 15 chilometri di ciclabili, la cui conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2023. Ma la storia della pista ciclabile "Aosta in bicicletta" parte da lontano: dall'idea al progetto, al pericolo di perdere i fondi europei fino all'apertura dei primi tratti.
I primi strappi e le ricomposizioni all’interno dell’Union Valdôtaine si perdono nel tempo. Ma alla vigilia dell’assemblea dei movimenti autonomisti, che puntano ad una riunificazione dell’area, ci sono abbandoni e divisioni recenti. I cui protagonisti, ancora oggi, sono al centro della scena politica.
Più di 50 anni di storia. Una storia che – sci a parte – è anche la storia dello sport in Valle d’Aosta. Le martze a pià hanno fatto correre tantissime persone, hanno visto passare campioni nazionali ed internazionali, ma negli ultimi anni non se la passano troppo bene. L'arrivo dei trail, la mancanza di un coordinamento, una comunicazione un po' datata e altri elementi hanno contribuito a questo calo. Quali sono i problemi? Quali le possibili soluzioni per
La mobilità e gli spostamenti sono ripartiti dopo le limitazioni Covid: ne risentono anche gli incidenti stradali che nel 2021 fanno segnare un +27% rispetto al 2020. A dispetto dei pregiudizi ancora diffusi non sono le donne e gli anziani i soggetti più coinvolti nei sinistri.
Focus sul disagio giovanile in Valle d'Aosta, attraverso l'esperienza della clinica terapeutica e riabilitativa Dahu di Brusson. La testimonianza di Morena Danna sul disturbo dell'obesità.
Una donna su tre, secondo gli ultimi dati Istat, ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita. Una stima al ribasso, perché esiste tutto un sommerso, donne che non parlano con nessuno della violenza subita, che in moltissimi casi avviene all’interno delle mura domestiche.Nel 2022 la Valle d’Aosta ha registrato un aumento del numero delle vittime, ma vogliamo vedere, come suggerito dalla dottoressa Antonia Billeci, dirigente di Medicina d’Urgenza e Accettazione al Parini, il “bicchiere mezzo pieno”,
Numeri e panoramica sui servizi alla prima infanzia in Valle d'Aosta tra novità legislative, dinamiche demografiche, risorse PNRR e modelli di accoglienza.
Oltre alle temperature elevate e alle belle giornate di sole, la stagione estiva oramai alle porte promette di riservare ai rifugisti valdostani un rilevante cambiamento di paradigma nello svolgimento quotidiano del loro mestiere: il 2022 sarà infatti il primo anno di soppressione ufficiale dell’obbligatorietà di opportuna abilitazione per gestori di rifugi, attiva in passato ma definitivamente abrogata grazie dall’articolo 18 della legge regionale numero 37 del 30 dicembre del 2021. Tale ulteriore passo avanti nell’adeguamento delle normative valdostane a