Ambiente e qualità dell’aria: al via la seconda edizione di “Valuta l’aria”
Tra stime circa la qualità dell’aria e giochi a punti orientati alla sostenibilità ambientale, l’indagine “Valuta l’aria” si prepara a una seconda edizione all’insegna della protezione di aree boschive e insetti impollinatori. Realizzato nell’ambito del progetto “Life PrepAir” con il coordinamento di “Art-Er”, il sondaggio permette di analizzare le ricadute provocate dall’inquinamento atmosferico nella zona del Bacino del Po, una area particolarmente critica che ricomprende, oltre alla Valle d’Aosta, anche Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento.
Il questionario
Destinato a sondare le percezioni dei cittadini del Bacino Padano, il questionario si compone di una serie di quesiti concernenti parere e consapevolezza della popolazione rispetto all’inquinamento atmosferico e ai comportamenti da attuare per migliorare la qualità dell’aria che essi respirano.
Grazie alla compilazione del sondaggio e alla partecipazione al gioco finale “L’albero della Pina” è possibile accumulare un dato punteggio che contribuisca al raggiungimento dei 25 mila punti, stabilito quale soglia minima da raggiungere per permettere l’acquisto di un albero nel Parco Dell’Adda Sud in Lombardia oppure di un alveare in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino o Friuli Venezia Giulia. Al termine dell’attività, il partecipante potrà scegliere se destinare il proprio impegno di giocatore alla piantumazione e al sostenimento di una area di bosco per insetti impollinatori oppure alla donazione di nuovi alveari finalizzati a ridurre le emissioni di anidride carbonica e tutelare la biodiversità.
I risultati conseguiti
Sin dai suoi primi esordi attorno alla metà del mese di dicembre, la seconda edizione di “Valuta l’aria” vuole contribuire a rendere la zona del Bacino Padano un luogo maggiormente ospitale in termini di vita quotidiana e impegno lavorativo. A oggi sono stati completati ben 1.661 questionari per un totale di 930.134 punti, i quali hanno portato alla crescita di 14,3 alberi – preziosi alleati nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica grazie alla loro capacità di assorbirne annualmente circa 177,892 chilogrammi – e all’adozione di 28.531,7 api.
Le rilevazioni del 2020
In stretta partnership con la Slovenia, il progetto “Life PrepAir” si pone quale obiettivo primario quello della messa a punto di strumenti di pianificazione e governance condivisi all’interno di una area italiana soggetta a elevate presenze di polveri fini, ossidi di azoto e ozono dannosi per l’ambiente.
L’edizione di rodaggio di “Valuta l’aria” è stata lanciata il 23 novembre 2018 e chiusa il 10 gennaio 2019 riuscendo ad attirare ben 7.331 abitanti di tutti i 42 capoluoghi di provincia del Bacino del Po.
L’elevata industrializzazione delle regioni della Pianura Padana nonché la difficoltà geografica dell’area nello smaltimento degli inquinanti non fa che rendere le percezioni della qualità dell’aria dei suoi cittadini fortemente negative; a suffragare tali opinioni subentra però non tanto una componente di informazione seria e validata bensì una serie di slanci emotivi e fake-news online che tendono a esagerare una situazione in realtà standard.
Il questionario ha poi identificato quattro distinte tipologie di utente sulla base della disponibilità da parte dei coinvolti nel fare la propria parte nel contrasto all’inquinamento atmosferico: accanto a un 16% che conferma di agire e coinvolgere altri nella propria mission e a un 20% che si limita alla sola adesione, un 31% preferisce non esporsi e un 33% semplicemente si disinteressa alla questione.
Prioritario alfine per gli intervistati è l’intervento non su traffico e trasporti – causa primaria di inquinamento con percentuali che oscillano attorno al 60% – ma sui meno impattanti processi e prodotti industriali.
La Valle d’Aosta in “Valuta l’aria”
Per ciò che concerne più specificatamente la Valle d’Aosta, l’aria viene percepita quale buona da quasi il 50% degli intervistati lungo la stagione invernale e invece dal 60% lungo la stagione estiva, una peculiarità che la accomuna al Trentino differenziandola tuttavia da territori dalle percentuali di positività nettamente minori quali Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna; ugualmente plaudita dai questionari collezionati l’anno passato, inoltre, anche l’evoluzione della qualità atmosferica, sentita quale migliorata unicamente nelle nostre zone di montagna e di campagna. Alfine, sono ancora una volta i territori montani di Valle d’Aosta, Trento e Friuli Venezia Giulia a essere stati peraltro evidenziati quali particolarmente svantaggiati dal punto di vista della mobilità green a causa delle evidenti difficoltà legate all’utilizzo quotidiano della bicicletta o di altri mezzi sostenibili; qui, la problematica discussa pare essere sentita in misura nettamente inferiore rispetto al resto dell’Italia, ciò che porta la popolazione a riflettere poco sulle cause alla base dell’inquinamento o sulle azioni attuabili per limitarlo o controllarlo.