Crescono le arance anche in Valle d’Aosta: la scoperta di un ponsammartinese
“Io non ci credevo” ripete più e più volte, indicando la roccia su cui si era seduto per assaggiare quella che era davvero un’arancia, cresciuta davvero nel suo orto, a Pont-Saint-Martin. Sposta le foglie della pianta, “Che belle, guarda che belle”, indica i germogli e i frutti arancioni, che stridono tra il resto delle colture consuete: insalata, coste, peperoncino, patate, sparse e abbondanti nel suo vasto orto elevato in verticale di cui si occupa da ormai cinque anni.
Si aspettava i limoni, invece si trova le arance
E’ da un caso, probabilmente da un errore, che Mario Collura, contadino per hobby di Pont-Saint-Martin, ha scoperto che in Valle d’Aosta possono crescere le arance.
“Circa sei mesi fa mio figlio ha comprato una pianta di limoni, e me l’ha portata” comincia il racconto “Però passava il tempo e non cresceva nessun limone, così mi sono rassegnato, ma ho lasciato lì la pianta visto che non imbrogliava”. Dopodiché, un giorno, mentre raccoglieva e mondava una zucca, Mario ha visto cadere due arance. “Pensavo che qualcuno me le avesse tirate sulla testa” confessa “Ma quando ho alzato lo sguardo mi sono visto proprio le arance, attaccate alla pianta. “Possibile?” ho pensato. “Non ci credo“. Mi sono seduto, ne ho assaggiato un pezzo ed erano dolci come il miele!”.
Da dove sono comparse queste arance? L’ipotesi del contadino è quella che, al momento dell’acquisto, al figlio sia stata venduta per errore una pianta di arance invece che di limoni come aveva chiesto.
“Neanche mio figlio ci credeva” aggiunge stupito e orgoglioso Mario. “Nessuno ci crede, che sono cresciute le arance in Valle d’Aosta” . Ed è proprio per questo motivo che ora ne rimangono due attaccate alla pianta, nonostante ne avesse “raccolto una bella borsa”. “Ne ho lasciate due perché in tantissimi vengono a vedere le arance” spiega “E’ venuto pure un maresciallo”.
Una scoperta che entusiasma, ma che dimostra i cambiamenti climatici
Mario è consapevole che la potenziale coltura nel nostro territorio di questo frutto, tipicamente meridionale, verrà imitata da molti, ma non ne prova rancore, tutt’altro. “Adesso che hanno visto che ho piantato le arance vedrai in quanti le pianteranno!” prevede, con entusiasmo e sicurezza. “Sono contento di essere stato il primo della Valle d’Aosta ad averlo fatto, non ci avrei mai pensato. l’ho scoperto io. Ma sono felice che anche altri inizino a piantarle”.
Ora che ha scoperto che nel suo orto possono crescere le arance, ha deciso di seminare anche i mandarini. “Ci sono già i germogli, mi fa piacere vederli” dice osservandoli, ancora piccoli vicino alla pianta di kiwi.
Tuttavia, riflettendoci, si tratta di un fatto che dietro il fascino della novità nasconde contenuti per nulla positivi. Lo stupore del contadino, l’incredulità del figlio, lo scetticismo delle persone che si recano nel suo orto a verificare la presenza delle arance sono reazioni fondate e giustissime. L’arancio è una pianta nemica del clima rigido, eppure ora germoglia anche in Valle d’Aosta. Insomma, nella nostra regione, tradizionalmente associata alla neve, ai monti, al freddo, attecchiscono le arance, frutti tipici di habitat caldi e mediterranei. Un ossimoro? E’ una dissonanza che ragguaglia sul lampante allarme che questa anomalia incarna.