La Valle d’Aosta ha undici nuovi alberi monumentali
Il Cedro del Libano in via Luigi Barone a Verrès, il Tiglio nostrano vicino al Criptoportico di Aosta o ancora il Pino silvestre al Monte Colombo ad Avise e il Pero comune in località Enchasaz a Saint-Marcel. Sono alcuni degli undici nuovi Monumenti verdi della Valle d’Aosta.
Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha deliberato la loro iscrizione nel registro regionale delle piante monumentali.
Si aggiungono ai 109 alberi censiti finora, 107 dei quali si trovano nei 73 comuni sotto i 5000 abitanti, tanto che nel volume “Piccoli comuni e alberi monumentali 2024”, realizzato dalla Fondazione Symbola, la Valle d’Aosta è la Regione che mostra il più forte binomio alberi monumentali-piccoli comuni.
Con la dichiarazione di monumentalità arriva una particolare tutela per un bene che viene considerato unico, prevista da una legge del 2013. Chiunque danneggi o abbatta un albero monumentale senza autorizzazione viene così punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 5.000 a 100.000 euro.
Quando gli alberi diventano monumentali
Per decidere se l’albero o gli alberi sono monumentali la normativa risalente al 2013 guarda non solo al contesto ambientale, ma anche a quello storico e paesaggistico in cui l’albero o il sistema omogeneo di alberi insiste. I criteri sono poi: il pregio legato all’età e alle dimensioni (la circonferenza del tronco, l’altezza, l’ampiezza e proiezione della chioma); il pregio legato alla forma e al portamento; il valore ecologico; il pregio legato alla rarità botanica; il pregio legato all’architettura vegetale; il pregio storico-culturale-religioso ma anche pregio paesaggistico. La monumentalità può riguardare non solo un singolo albero ma anche gruppi omogenei o filari di alberi.
Se la decisione sull’inserimento nell’elenco degli alberi monumentali spetta alla Regione, la segnalazione agli uffici regionali può arrivare da qualunque cittadino o ente, attraverso apposita istanza indirizzata all’Assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali.
Fra gli undici nuovi alberi valdostani ad esempio il Tiglio di Piazza Papa Giovanni XXIII, segnalato dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali, è stato ritenuto monumentale per la localizzazione e il valore storico e paesaggistico. Il valore attribuito al “monumento verde” è di quasi 22mila euro. Ne vale invece oltre 25mila euro il Castagno comune in località Place Delà di Donnas, appartenente ad un privato cittadino e segnalato dalla Struttura regionale Flora e fauna per la dimensione e il suo valore storico.
E’ di 21.492 euro invece il valore riconosciuto al Cedro del Libano in via Luigi Barone a Verrès, sempre segnalato dalla Struttura regionale Flora e fauna per la dimensione e il suo valore storico.
La dimensione e l’età hanno portato a dichiarare la monumentalità dei cinque Larici comuni in località Loc. Toulassa nel vallone Mascognaz, del valore economico fissato fra i 3.960 e gli 11.600 euro.
E’ arrivata da Legambiente la richiesta, poi accolta, di inserire il Pero comune di Località Champagnod a Torgnon, di proprietà privata, nell’elenco degli alberi monumentali per via dell’età, delle dimensioni, della forma e portamento, del valore paesaggistico ma anche della rarità botanica.
In tutta Italia sono oltre 4000 gli alberi monumentali. La Valle d’Aosta ne possiede uno fra i più alti in quota, il Larice situato a 2.238 metri, nel Bosco di protezione di Arolla a Valgrisenche.