L’accumulo di neve sui ghiacciai valdostani tra i più bassi degli ultimi anni
Che l’inverno appena trascorso sia stato tra i più scarsi a livello di precipitazioni non è stata solo una sensazione ma, a confermarlo, sono arrivati i dati forniti da Arpa sulle misure di accumulo nevoso effettuate mercoledì 18 maggio 2022 sul ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche) e venerdì 20 maggio 2022 al ghiacciaio del Rutor (La Thuile), con le quali si è conclusa la prima fase del monitoraggio dei ghiacciai regionali destinata alla misura degli apporti nevosi.
Ghiacciaio di Timorion
Il valore di accumulo nevoso dello scorso inverno è fra i più bassi dell’intera serie di misura di 22 anni, e segue solo il 2008. Gli accumuli dell’inverno passato sono del 50% inferiori rispetto alla media degli ultimi 22 anni.
Infatti, sul ghiacciaio il manto ha mostrato spessori variabili fra 80 e 300 cm della zona di accumulo, dove la quota media è di 3.350 m s.l.m., e fra 40 e 230 cm dove la quota media è 3.250 m s.l.m.
La densità media, rilevata in due punti considerati significativi del comportamento degli accumuli in ampie zone del ghiacciaio, risulta essere pari a 347 kg/mc e determina un accumulo specifico di poco superiore a 467 mm di equivalente di acqua. Nell’anno 2008, il più basso della serie, erano stati registrati accumuli nevosi corrispondenti a 389 mm di equivalente di acqua, mentre nel 2013, il più alto della serie, erano stati registrati accumuli corrispondenti a più di 1400 mm di equivalente in acqua. È come se in questo momento la superficie del ghiacciaio fosse interamente coperta da circa 45 cm di acqua, contro 1 m e 40 cm circa del 2013.
Ghiacciaio del Rutor
Gli accumuli misurati al ghiacciaio del Rutor risultano essere maggiori se confrontati con quelli dei settori più interni della nostra regione.
Questo ghiacciaio infatti, considerata la posizione di confine e la prossimità alla Francia, ha beneficiato maggiormente degli apporti delle perturbazioni atlantiche che, attraversando le ampie pianure francesi, giungono fino alla cresta di confine con l’Italia.
Sulla base delle 339 misure di altezza del manto nevoso, l’accumulo medio è calcolato pari a 224 cm (con minimi di 45-60 cm alla fronte destra e massimi di 370-380 cm nella zona sommitale). La densità media del manto, determinata sulla base di 5 misure effettuate sul ghiacciaio, è pari a 486 kg/mc (massima e minima rispettivamente pari a 532 e 442 kg/mc).
L’accumulo specifico è pertanto pari a 1077 mm di equivalente d’acqua, valore che colloca l’inverno 2022 al sesto posto per scarsità di massa, con valori leggermente inferiori alla media degli ultimi 18 anni.