Raccolta rifiuti: introdotte nuove tariffe a premio e a sanzione per i Comuni
Nel 2023 cambiano le tariffe che Comuni e Unités dovranno versare per lo smaltimento dei propri rifiuti presso la discarica di Brissogne e presso il centro destinato agli speciali. Il sistema si converte difatti in una serie di premi per le comunità più virtuose e in una serie opposta di sanzioni per quelle invece meno attente alla raccolta. La proposta di parere è stata deliberata a maggioranza favorevole durante l’assemblea del Cpel di ieri, martedì 18 marzo, prendendo le mosse dalle analisi condotte negli anni passati da Enval.
Il conferimento rifiuti in Valle d’Aosta
Seguendo un ragionamento basato su economia circolare e rispetto ambientale, Enval ha di recente avviato alcune ricerche merceologiche su rifiuti indifferenziati, carta e cartone, organico e multimateriale inteso quale imballaggi plastici, metalli e alluminio. Sono stati effettuati circa due campionamenti ogni tre mesi, i quali hanno reso note le più o meno corrette modalità di conferimento adottate nelle varie Unités.
“Il sistema valdostano viaggia a differenti velocità, connotandosi di un capoluogo dotato di un tessuto economico e industriale differente rispetto alle aree periferiche e che conseguentemente applica modalità di raccolta altrettanto diverse – ha constatato l’ingegnere Matteo Millevolte, direttore tecnico di Enval -. Secondo la normativa nazionale, la differenziata dovrebbe raggiungere in ogni Unité il 65% ma nel 2021 alcune aree della Valdigne-Mont-Blanc e della Grand-Paradis dimostrano ancora un lieve ritardo rispettivamente del 13% e del 5%”.
Negli ultimi 10 anni e grazie a una maggiore capillarità nel conferimento, le percentuali regionali di raccolta differenziata sono salite dal 40% al 60%; tuttavia, esse risultano ancora ben lontane dal traguardo imposto dal Governo secondo cui entro il 2030 soltanto il 10% dei rifiuti urbani dovrebbe essere smaltito in discarica.
“Nel 2022 abbiamo sostanzialmente ottenuto i medesimi traguardi dell’anno precedente, raggiungendo il 66% di raccolta differenziata non più grazie alla vastità di merce derivante dallo sgombero di cantine e stanze o dalla pratica agricola tanto diffusi durante il periodo Covid – ha continuato Millevolte -. Nonostante il segnale tangibile di miglioramento, il dato è rimasto alto a causa della frequenza nello smaltimento di tessili, materassi, terre da asfalto e imballaggi di carta, plastica e vetro”.
Uno degli aspetti più rilevanti delle indagini di Enval coincide con l’individuazione della cosiddetta frazione estranea, quella parte di rifiuti che non può essere riutilizzata o riciclata ma che va gettata nelle discariche. Nel 2021 e per ciò che concerne il multimateriale, le varie Unités hanno registrato percentuali diverse da Aosta, la cui frazione estranea ammonta al 18%, di cui il 58% rappresentato da plastica, l’1,91% da alluminio, il 6,84% da metallo, il 14,18% da plastiche dure e il 17% da scarti; problematica anche la raccolta del 9% dei rifiuti tessili, dall’anno passato gestiti da un sistema separato e a costo zero ancora poco utilizzato dai cittadini. Quanto alle località limitrofe, il 15% e il 19% di Mont-Rose e sub-ato D nonché il 21% di Grand-Paradis e Walser sono superati dal 25% della Mont-Émilius, dal 27% della Valdigne-Mont-Blanc e dal 35% della Grand-Combin.
Le nuove tariffe
Dopo un primo anno durante il quale lo smaltimento dell’indifferenziata ha avuto un costo pari a 138,50 euro a tonnellata e la differenziata pari a 78,50 euro a tonnellata, quest’anno il sistema si baserà su premialità o penalizzazioni dei comportamenti dei sub-ato tenendo in conto lo scarto della frazione estranea ma mantenendo invariati i versamenti pattuiti con il concessionario.
“Verrà inoltre stabilita una ulteriore normativa legata al conferimento delle plastiche dure tra cui per esempio giocattoli, bacinelle e secchi che dovrebbero essere gettati nelle isole ecologiche ma che spesse volte vengono invece gettati nel multimateriale – ha anticipato il sindaco di Arvier nonché responsabile del progetto, Mauro Lucianaz -. Anziché lanciarla come inizialmente previsto dal 1º luglio, proponiamo di attendere che siano trascorsi 6 mesi dall’entrata in vigore e che sia stata programmata un’adeguata campagna regionale di informazione e sensibilizzazione partendo dalle scuole e per esempio organizzando visite guidate presso il nuovo centro Enval”.
Rispetto alla prima proposta di parere, i sindaci del Cpel hanno concordato nel modificare alcuni punti del documento riguardanti la tariffa di 66,50 euro contro gli iniziali 200 euro applicata allo smaltimento dei materassi. Secondo le stime del primo cittadino, sul 2023 le spese potrebbero essere ridotte nell’ordine dei 700 mila euro così come i rifiuti smaltiti dovrebbero poter scendere a quota 600 tonnellate.
Le polemiche
A seguito dell’esposizione del nuovo sistema non sono mancate critiche soprattutto da parte dei comuni della Grand-Combin, che hanno palesato il proprio voto nonché la propria opinione contraria ai nuovi parametri. Nonostante percentuali di raccolta differenziata che raggiungono il 76% avvicinandosi agli standard qualitativi del 2030, difatti, la comunità risulta penalizzata dal pessimo dato di frazione estranea.
“Ritengo questa filosofia scorretta perché sono 17 anni che lavoriamo alla differenziazione dei rifiuti e oggi ci vediamo sanzionato un gap culturale positivo – ha commentato il presidente dell’Unité, Gabriel Diémoz -. Per noi tutto ciò non è accettabile tout-court ma potremmo ragionare sulla futura destinazione della parte sanzionatoria, che dovrebbe andare a creare una sorta di tesoretto da far ricadere in linea teorica sugli ambiti più virtuosi, ovverosia paradossalmente noi”.
A rispondere alle polemiche dei colleghi è stato ancora una volta Lucianaz, insistendo sulla validità delle analisi merceologiche svolte da Enval, che hanno permesso di passare da un sistema a base quantitativa a un sistema a base qualitativa.
“È chiaro che voi scontate una situazione in cui applicate il riconoscimento dell’utenza soltanto sull’indifferenziata e quindi per non essere riconosciuti i cittadini conferiscono nel multimateriale – la sua osservazione -. Le tariffe vogliono spingere i sub-ati a intraprendere misure correttive rispetto alla modalità di rifiuto conferito”.
Raccolta unica
Una ulteriore provocazione è giunta dal sindaco di Nus, Camillo Rosset, che ha domandato se un sistema di raccolta unico e applicato a tutto il territorio valdostano non potrebbe semplificare e migliorare la differenziata.
“Voglio ricordare che precedentemente i rifiuti venivano gestiti singolarmente a livello di Unité ma poi il Piano regionale ha stabilito la riduzione a cinque sub-ati che si sta completando in questo periodo – ha controbattuto Lucianaz -. La raccolta porta a porta va limitata soltanto a quelle località più densamente popolose e non applicata indistintamente nelle vallate laterali o nelle zone montuose, pena il rischio di eccessivo inquinamento generato dai camion incaricati del servizio”.
Anche l’assessore regionale Opere pubbliche, territorio e ambiente, Davide Sapinet, è intervenuto sulla tematica, peraltro oggetto di discussione di un apposito tavolo tecnico e politico dedicato.
“L’ideale forse sarebbe comunque suddividere tra due tipologie di Plaine e montagna, ma anche la ripartizione in cinque zone mette pressione a chi regala numeri bassi invitando a fare meglio con un pizzico di competizione – la sua dichiarazione -. Il punto di arrivo sarà sicuramente il sub-ato unico, sul quale siamo e saremo al lavoro con piccoli passi”.
Quanto alla questione dei rifiuti speciali, prendendo come punto di partenza uno studio realizzato da Arpa, è stato domandato ai presidenti delle Unités un ragionamento sulle proprie discariche comunali, nonché una riflessione su di un nuovo modello gestionale che verrà trattato a livello regionale nei prossimi mesi.