Stop al progetto di mobilità sostenibile al Nivolet, il Parco risponde alle critiche: “I benefici erano relativi”
“Il valore di tale gestione in termini di beneficio ambientale era relativo e finalizzato a stimolare future regolamentazioni. Inoltre, chiusure così brevi nel corso della giornata possono rivelarsi addirittura più rischiose in termini di investimento stradale di fauna selvatica, anche se su questo rischio il Parco non ha raccolto finora dati concreti”. Il Parco nazionale del Gran Paradiso risponde alle critiche e preoccupazioni sul tema della regolamentazione della strada del Nivolet.
E lo fa ricordando come il progetto di mobilità sostenibile, “A piedi fra le nuvole”, prevedeva la chiusura della strada per otto domeniche di luglio e agosto, dalle ore 9 alle ore 18, per un totale di 72 ore all’anno. “In quelle fasce orarie erano presenti otto navette alimentate a gasolio che risalivano e scendevano senza interruzione per consentire l’accesso al colle dei turisti”.
Il Parco ribadisce, quindi, la volontà “previo accordo con gli altri attori territoriali ed in particolare con la Città Metropolitana di Torino e la Regione Autonoma Valle d’Aosta”, di dar corso ad una nuova proposta di gestione, “transitoria perché dovrà servire a raccogliere dati sulla viabilità e sugli impatti del transito veicolare lungo tutta la stagione estiva, con cinque giornate di chiusura totale ai mezzi motorizzati della strada, con orario dalle 6 alle 21 (per un totale di 75 ore di chiusura), e con soltanto quattro navette che da Ceresole Reale raggiungeranno il Colle del Nivolet”.
La prima delle cinque giornate è in programma sabato 29 giugno, con un evento ciclistico, non competitivo. In tutte saranno avviati dei “monitoraggi puntuali dei transiti automobilistici, degli impatti e di analizzare il valore dei servizi ecosistemici dell’area del Nivolet, in collaborazione con l’Università di Torino, aspetti fondamentali per poter formulare una proposta di regolamentazione degli accessi veicolari al Colle, che superi le onerose chiusure spot attuate sinora nel progetto “A piedi fra le nuvole”, e costituisca un effettivo passo in avanti anche dal punto di vista della tutela dell’ambiente”.
“In attesa della regolamentazione – conclude ancora il Parco – la gestione proposta consentirà di guadagnare maggiori ore di chiusura della strada rispetto al passato, in giornate comunque di alta stagione, di ottenere per due giornate un tratto considerevolmente più lungo di strada esclusa dal traffico veicolare, di garantire una copertura oraria di chiusura maggiore, e quindi con minori impatti sull’ambiente e sulla fauna e, infine, un minore impatto del transito delle navette.”
Stop al progetto di mobilità sostenibile al Nivolet, Testolin: “Decisione unilaterale, poco comprensibile”
05 giugno 2024
Una decisione “poco comprensibile”, che potrebbe “anche dare qualche problema giuridico”. Il Presidente della Regione Renzo Testolin, in apertura dei lavori del Consiglio regionale interviene sulla scelta del Parco nazionale del Gran Paradiso di sospendere con l’estate il progetto di mobilità sostenibile al Colle del Nivolet.
Spiegando di aver appreso dagli organi di stampa la scelta del Parco, Testolin evidenzia come “se l’intenzione del Parco è effettivamente quella di arrivare ad una regolamentazione definitiva dell’utilizzo della sopraccitata viabilità, a beneficio di una più equilibrata fruizione dell’area protetta, il percorso sarebbe dovuto essere diverso rispetto alla decisione unilaterale di abbandonare senza preavviso e confronto, appena prima dell’inizio della stagione estiva, una regolamentazione che comunque ha dato risultati positivi raccogliendo anche numerosi apprezzamenti”. Il Presidente della Regione ricorda, quindi, la sottoscrizione l’estate scorsa del rinnovo del protocollo d’intesa per la regolamentazione della strada provinciale piemontese del Colle del Nivolet, di durata quinquennale. Lo stesso prevede una serie di impegni per i soggetti firmatari, tra i quali figura appunto il Parco, in merito all’accesso al Colle del Nivolet, alla gestione dei parcheggi, al servizio di trasporto collettivo sostitutivo, ai progetti di comunicazione e valorizzazione.
“Che il Parco decida unilateralmente di non dare seguito ad un protocollo d’intesa che ha sottoscritto meno di un anno fa, potrebbe anche dare qualche problema giuridico, – prosegue Testolin – considerato che il protocollo stesso prevede che i firmatari possano proporre delle revisioni degli accordi e la possibilità di variare la regolamentazione purché di comune accordo tra le parti. Qualche problema ci sembra si ponga anche rispetto alla finalità stessa del Parco che con questa decisione, sempre che sia mantenuta, toglie qualsiasi limite alla percorrenza motorizzata nelle giornate di maggior affluenza in un contesto sensibile del proprio territorio e del territorio valdostano”.
Secondo il Presidente della Regione “sarebbe probabilmente stato più utile ed apprezzabile coinvolgere tutti i soggetti firmatari, e magari anche la Regione Piemonte, ad un tavolo di lavoro che avrebbe potuto prendere avvio dalla regolamentazione esistente per arrivare ad una nuova definizione e non vanificare quanto già fatto fino ad oggi. Magari sarebbe, inoltre, interessante che il Presidente del Parco sollecitasse il Ministero per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ente, ormai scaduto da tempo, garantendo, quindi, la costituzione della Giunta esecutiva ed evitando che decisioni di questo tipo siano adottate in solitudine e senza un costruttivo contraddittorio interno”.
Sulla questione, Testolin non ha escluso l’arrivo di una risoluzione.
“Ci aveva fatto specie il silenzio del Governo, anche perché le proteste erano arrivate da Torino, dal Cipra e dai cittadini, in pochi giorni siamo arrivati a 7000 firme con una petizione. – ribatte la consigliera di Pcp Chiara Minelli – Crediamo che questa sia una decisione da contrastare e rivedere”.
Stop al progetto di mobilità sostenibile: al colle del Nivolet si andrà in auto anche la domenica
28 maggio 2024
Al Colle del Nivolet si torna al passato. Dopo 20 anni di sperimentazione con il progetto “A piedi tra le nuvole” , quest’estate la strada tornerà accessibile alle auto nelle domeniche in cui era normalmente chiusa. A comunicare la decisione, che ha già sollevato le proteste sui social, è il Parco Nazionale Gran Paradiso.
La volontà dell’ente era di superare la sperimentazione per “approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, tramite una progressiva riduzione del numero di accessi in quota e la regolamentazione della strada“. Obiettivo però che sembra non aver trovato la condivisione con i diversi attori del territorio coinvolti nella gestione della strada. “Partendo dal principio che il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa, – prosegue la nota del Parco – in questi ultimi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i due comuni, che finora non hanno portato ad una soluzione condivisa”.
Se per l’estate 2024 la SP50 per il Colle del Nivolet rimarrà quindi aperta di domenica, il Parco annuncia l’organizzazione di limitati giorni di chiusura della strada legati ad eventi sportivi non competitivi da svolgere a piedi o in bicicletta, in collaborazione col GAL Valli del Canavese e con associazioni di ex atleti impegnati nelle diverse discipline per “dare l’occasione a chiunque fosse interessato di vivere e percorrere quella strada di montagna senza la presenza di automobili, pullman o navette” ma anche per “per dimostrare come soluzioni alternative al transito veicolare possano essere attrattive per un vasto pubblico”. Inoltre, durante le giornate di chiusura, così come in quelle di libero transito, saranno effettuate misurazioni puntuali dei flussi automobilistici e dei loro impatti, sull’ambiente e sulla fauna, per acquisire dati utili per arrivare alla definitiva regolamentazione della strada, a seguito della concertazione con gli Enti di riferimento.
Al colle e lungo la strada del Nivolet è presente un pianoro di torbiere e ambienti umidi, habitat di molte specie di animali e di specie floristiche rare di alta quota. Il Parco in questi anni ha cercato, sostenuto sin dal 2003 da Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta e dai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche, di portare avanti azioni di conservazione attiva, promuovendo una mobilità dolce, alternativa, limitando il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto, e favorendo, nel contempo, gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta.