Il Comune di Aosta prepara un servizio “delivery” per le farmacie comunali
La carenza di medici e personale sanitario “morde”. In Valle d’Aosta, in Italia ma anche nel resto d’Europa. Non va meglio per quel che riguarda i farmacisti. Ed è per questo che il Comune di Aosta si è trovato costretto a chiudere la farmacia di corso Ivrea il sabato pomeriggio.
Ma, a parziale compensazione, sta studiando un servizio di delivery.
Il dato è emerso oggi in Consiglio comunale, dove il vicepresidente dell’Assemblea Renato Favre (Forza Italia), ha presentato una mozione che chiedeva di “dare indirizzo all’Azienda Pubblici Servizi affinché la farmacia di Corso Ivrea, a gestione Aps, possa riaprire in tempi brevi il sabato pomeriggio per continuare ad erogare i servizi utili alla cittadinanza”.
Chiusura obbligata, ha replicato il sindaco Gianni Nuti: “Non è stata una scelta voluta ma dettata dalle esigenze – ha detto –. Nel 2020 abbiamo perso sei farmacisti per i pensionamenti. Abbiamo fatto delle selezioni, cercato di limitare i part-time interni ma non ci sono state possibilità. Unioncamere, ad esempio, dice che queste figure professionali sono introvabili dal 76 per cento delle aziende”.
“È una questione diffusa in tutta Europa – ha proseguito il primo cittadino –, sono stati decisi orari e giorni ridotti anche in Germania. I farmacisti che escono dalle università scelgono, in genere, il percorso ospedaliero e la libera professione rispetto all’assunzione. I salari non sono così appetibili e le prospettive di carriera limitate. A Bolzano, per la carenza di personale, una farmacia comunale ha dovuto chiudere”.
Poi, la novità: “Per contrastare questo trend Aps ha dovuto adottare giocoforza questa misura, contando che una farmacia, la ‘4’ ha un orario molto largo. Una delle novità che annuncio è quella di un servizio di delivery. Attraverso una app sarà possibile fare l’ordine dei medicinali da casa e andare a ritirarli in farmacia senza fare code e dover aspettare”.
Qualche novità sull’area ex Ip di via Saint-Martin-de-Corléans
Approfittando della discussione generale della mozione, Bruno Giordano (Lega) rispolvera un antico “nodo”: “Chiedo lumi sulla farmacia dell’ospedale alla quale il Comune era molto interessato, dove c’era il vecchio distributore Ip. Quella poteva essere un’area per una farmacia o una parafarmacia, servizi sempre più apprezzati dai cittadini”.
“Dovremmo riuscire ad acquisire quell’area in tempi ragionevolmente brevi – ha risposto Nuti –. Anzitutto per adibirla a parcheggio e permettere poi, a chi ci verrà dopo di noi, di destinarla a ciò che riterrà, in coerenza con una attività a servizio del costruendo nuovo ospedale”.