Gli appalti del verde revocati accendono il Consiglio comunale di Aosta. Con lo “spettro” del Tar
Ora, dopo la revoca di tre dei quattro appalti per il verde pubblico di Aosta per “gravi inadempienze”, lo “spettro” è quello del ricorso al Tar. Mentre si resta in attesa di capire se la ditta romana che si è vista risolvere il contratto deciderà di adire o meno le vie legali, la questione “verde” sbarca nel Consiglio comunale del capoluogo.
È la consigliera leghista Sylvie Spirli ad innescare il dibattito con la mozione intitolata “Verde speranza”: “Abbiamo sempre evidenziato le nostre perplessità per questo appalto al massimo ribasso e con una manodopera al 40 per cento dell’importo. E, nonostante la pessima gestione del servizio ci è sempre stati detto che eravamo noi ad avere una visione distorta della realtà, provvedendo a prorogare la gestione per altri due anni”.
“Qualche settimana fa abbiamo scoperto che il Comune ha disposto la risoluzione del contratto in danno per gravi inadempienze e per diversi altri motivi – ha aggiunto –. La speranza è l’ultima a morire: impegniamo l’Assessore ad avviare immediatamente l’iter amministrativo per arrivare alla pubblicazione definitiva del bando. Deve essere un punto fermo da fare entro la fine dell’anno utilizzando criteri diversi: non quelli del massimo ribasso ma la maggiore qualità per rendere più verde la città”.
La ricostruzione della Giunta
In replica, l’assessore Corrado Cometto spiega: “La gestione del servizio non è stata pessima. Abbiamo previsto uno stanziamento di somme molto maggiore rispetto agli anni precedenti e un’elevazione visibile del livello del servizio, con tre fioriture in tutte le rotonde, le fioriere ancora adesso tutte fiorite. Qualche criticità c’è stata per i giochi. Con due affidi ad altrettante ditte siamo però riusciti a rinnovare parecchi giochi nei parchi giochi e fornire all’arredo urbano un miglioramento. L’appalto, fino alle inadempienze, è stato soddisfacente”.
“Non è mai bello risolvere un contratto, è sempre un problema per l’Amministrazione ma anche per tutti i cittadini – ha aggiunto Cometto –. Ma le inadempienze sono state gravi, con risvolti sulla sicurezza e sui beni pubblici. Come in via Pollio Salimbeni, dove c’è bisogno di fare le potature e per le quali ci scusiamo”.
Ed ora? “Gli Uffici sono abbastanza avanti con l’attribuzione dell’affido diretto, dopo un piccolo confronto di mercato – sempre l’Assessore –. Non lasceranno nulla di intentato per avere una ditta che gestirà l’appalto in primavera. E come Giunta abbiamo già programmato le somme che serviranno. Contiamo di arrivare entro l’anno ad una delibera di Giunta che inneschi questo appalto, che sarà di un anno più uno, rinnovabile per sei mesi. Non sottovalutiamo affatto la situazione e siamo anche preoccupati per questo salto che però bisogna fare”.
Il dibattito in aula
Le parole di Cometto suscitano una reazione immediata dai banchi delle opposizioni. “L’Assessore ha l’abilità di vedere il ‘bicchiere mezzo pieno’ anche quando è bucato. Il responsabile della ditta ha esplicitamente detto che non venivano pagati da sei mesi, con tutte conseguenze del caso con i fornitori, annunciando il ricorso al Tar ed un’eventuale denuncia per diffamazione. È vero o no che le fatture non venivano pagate da sei mesi le fatture?”.
Cometto preferisce non rispondere: “Lo stato di avanzamento si fa in due, in contraddittorio. Mi hanno detto che ci sono state difficoltà a redigerlo, non entro nel merito date anche le minacce di ricorso e di querela della ditta”.
Ma l’opposizione scalda i motori: “Ci dite che il verde è sempre stata vs priorità – attacca Giovanni Girardini, capogruppo de La Renaissance –. Mi dispiace, ma è sotto gli occhi di tutti che non è così. Si fa del maquillage, come si fa con i fiorellini. Mi piacerebbe però avere un dettaglio perché il risultato, mi spiace, non si vede”.
“In questi cinque anni il risultato è stato abbastanza disastroso – rincara il capogruppo del Carroccio Sergio Togni –. Soprattutto per una Giunta che ha promesso tanto verde. Non basta buttare un mucchio di soldi in questi appalti. I risultati parlano chiaro e gridano un po’ allo scandalo”.
Duro anche Bruno Giordano (Lega) che adombra qualcosa di più: “Non so se siamo su Scherzi a parte – ha detto –. Tutta la fretta per preparare un nuovo appalto sarà condizionata da un eventuale ricorso al Tar e dal suo esito. Personalmente non credo che la risoluzione del contratto sia avvenuta per le motivazioni che spiegate. Non si risolve un contratto pubblico per carenze del genere. Silenziosamente, avete constatato, anno per anno, che così non andava nonostante l’impegno economico, lodevole, e la volontà politica. Ma mancavano i risultati”.
Non solo: “Vorrei sapere come avverrà questo cambiamento dato che le risorse sono le stesse – spiega ancora l’ex Primo cittadino –. Rimane la domanda: che cosa cambieremo? Le regole d’ingaggio? Perché non si può fare un appalto del verde al massimo ribasso, è folle”.
Un verde che non soddisfa neanche il Sindaco
A concludere il dibattito ci prova il sindaco Gianni Nuti, che parte in realtà dal “qui e ora”: “Se dovessi dire, alla fine della mia consiliatura, se io sia soddisfatto del verde vi direi di no. E quando ho accettato questo incarico, una delle mie maggiori preoccupazioni era proprio quella. Non posso dire abbiamo ereditato una buona situazione. E mi spiace dirlo, ma non c’era un impianto che funzionasse. Lasciamo una città, dal punto di vista del verde, migliore di quella che abbiamo preso. Ma non sono soddisfatto”.
Sulla gara aggiunge: “Ci siamo trovati un appalto al minimo ribasso. Il prossimo no, sarà un appalto economicamente vantaggioso, l’unica strada per conciliare la qualità e i costi. Questo è stato l’‘errore madre’ che ha causato molte difficoltà”.
“Sono convinto e contento che, comunque, lasceremo in città una situazione migliore di quanto abbiamo trovato al nostro – ha chiuso Nuti –. È l’obiettivo di chi dedica una parte della propria vita alla città e lo fa con tutte le forze. Sia Cometto, sia il sottoscritto hanno passato le giornate su questo tema, ad arrabbiarci, stimolare a cercare di capire. Abbiamo fatto qualche passo avanti, ne dobbiamo fare ancor molti e dovrà farli ancora chi arriverà dopo di noi”.
Il Comune di Aosta revoca tre dei quattro appalti per il verde pubblico per “gravi inadempienze”
12 novembre 2024
Gravi inadempienze, mancata esecuzione delle prestazioni previste nel cronoprogramma e di quelle richieste dal direttore dell’esecuzione del contratto attraverso ordini di servizio, non reperibilità dell’impresa. La manutenzione del verde ad Aosta cambia, e lo fa obtorto collo.
Tre determine dirigenziali da piazza Chanoux dispongono, infatti, la risoluzione del contratto con la ditta romana alla quale era stato affidato il servizio di manutenzione ordinaria del verde pubblico di Aosta nel luglio 2021, oltre ad una serie di penali salate.
Tre i lotti complessivi sui quali si concentra la contestazione dell’Amministrazione, ed i relativi servizi previsti nella gara: la manutenzione delle aree verdi, parchi gioco e giardini per quanto riguarda il lotto 1; la manutenzione delle aree verdi e di quello nelle rotatorie per il lotto 2 e la manutenzione delle aree verdi, sentieri e scarpate per il lotto 3.
A spiegare l’origine della risoluzione del contratto è Corrado Cometto, assessore con delega alla Gestione del territorio: “L’impresa che ha avuto l’appaltato in affidamento si è comportata male, ultimamente non rispondeva agli ordini di servizi e non realizzava le prestazioni come avrebbe dovuto fare. La pazienza è finita, e consultati gli avvocati non si poteva che arrivare ad una risoluzione del contratto. E questa non è mai una cosa bella perché viene a mancare il braccio operativo”.
Tra gli interventi non realizzati c’è anche il taglio olmi in via Pollio Salimbeni, dopo la caduta di due alberi a metà luglio: “Dopo l’incidente abbiamo dato l’incarico ad un agronomo che ci ha detto di tagliarli tutti – aggiunge Cometto –. Il fatto è avvenuto perché gli alberi sono esseri viventi, cambiano, ed i problemi alle radici non sono facilmente individuabili. Qui, l’impresa si è proprio rifiutata di fare questa operazione. Si sono rifiutati anche di svuotare gli impianti di irrigazione che in inverno rischiano di gelare”.
La determina dirigenziale scrive nero su bianco che “l’inadempimento ha comportato gravi conseguenze per lo stato del verde pubblico cittadino, in ragione delle conseguenze della omessa manutenzione durante la stagione estiva, che ha determinato uno stato di grave degrado delle aree verdi, dei parchi giochi e dei giardini, anche sotto il profilo della necessaria gestione degli impianti di irrigazione, con conseguente pregiudizio della fruibilità degli stessi e compromissione delle condizioni di decoro e sicurezza degli stessi”.
“Tale situazione – si legge sempre nell’atto – è assurta a maggior gravità in quanto verificatasi durante il periodo estivo, in cui il verde necessita di maggiori e più costanti cure per governare episodi di siccità o di eccessiva ricrescita e rigoglio vegetativo”. Infine, “l’incuria ha determinato un rilevante pregiudizio in quanto intervenuta nel periodo di maggior fruizione delle aree verdi da parte della cittadinanza nonché di maggior afflusso turistico”.
E ora? “Verrà fatto un affidamento diretto ad una ditta per eseguire gli interventi urgenti come il taglio degli olmi, le potature necessarie, un taglio dell’erba che permetta di affrontare l’inverno con una conformazione decorosa delle aiuole, delle rotonde e delle superfici prative – chiude l’Assessore –. Inevitabilmente, qualche disagio ci sarà. Cercheremo poi di disporre un appalto il più in fretta possibile per avere il servizio pronto in primavera”.
Lega: “Totale fallimento delle politiche della maggioranza”
“La notizia della revoca di tre dei quattro appalti sulla gestione del verde pubblico ad Aosta per inadempienza non ci sorprende più di tanto ma dimostra, ancora una volta, il totale fallimento delle politiche intraprese da questa maggioranza in questi anni”.
A scriverlo, in una nota, la Lega Vallée d’Aoste, che spiega come “già all’inizio di questa legislatura a febbraio 2021, di fronte all’evidente disastro delle aree verdi della nostra città, avevamo presentato un’iniziativa sul tema con cui denunciavamo tutte le nostre perplessità e preoccupazioni su un servizio dato in gestione utilizzando il requisito del massimo ribasso. Ma, come sempre, non ci hanno voluto ascoltare“.
“In questi anni abbiamo continuato a denunciare la scarsa o addirittura l’assenza di una manutenzione del verde pubblico ad Aosta, oltre alla bugia elettorale dei 5.000 nuovi alberi, ricevendo sempre le solite risposte: non è vero, la realtà è diversa da quella che descrivete, la situazione sta migliorando – aggiunge il Carroccio -. Affermazioni che non corrispondevano alla realtà, da noi peraltro più volte fotografata, e ieri ne abbiamo avuto la conferma. Ora l’amministrazione comunale sta correndo per rimediare al disastro annunciato. L’ennesimo disastro di questa Giunta che ci fa affermare con sempre maggiore forza che Aosta merita di più”.