Nel 2023 Aosta ha superato il 70 per cento di raccolta differenziata
Per anni, dopo uno sprint iniziale, il dato della raccolta differenziata del Comune di Aosta sembrava ormai immutabile, fermo al 67 per cento. Dato che ora – stando ai rilievi, ancora grezzi, del 2023 – ha superato il 70 per cento.
A spiegarlo, in Consiglio comunale, il sindaco di Aosta Gianni Nuti in replica al capogruppo de La Renaissance valdôtaine Giovanni Girardini. Il consigliere di opposizione chiedeva, si legge nella mozione presentata, “un cambio di marcia e un passo in avanti rispetto alla raccolta differenziata che ci risulta ferma al 67 per cento, mentre altri comuni valdostani e città italiane anche più grandi della nostra, e quindi più difficili da gestire, fanno meglio”.
A questo, in aula, ha aggiunto: “È comunque una buona percentuale, come mai non riusciamo a diminuire l’ammontare della Tari? Altre regioni, anche se per poco, ne diminuiscono un po’ l’imposizione, con il costo della tariffa che sembra essere proporzionato alla percentuale dei rifiuti”.
“Dobbiamo rilevare che gli anni 2021/22 non ha avuto sostanziali miglioramenti nella raccolta differenziata – ha replicato Nuti –, ma per una parte c’erano ancora le raccolte ‘selvagge’ tra malati di Covid che non ha aiutato. C’è stato un leggero incremento dal 67,13 al 67,91 per cento. Però, non c’era ancora stato il passaggio al nuovo appalto che avrebbe dato svolta che ci aspettiamo”.
Il contratto – ha aggiunto il sindaco – è di sei anni più due opzionali, e solo nell’ottobre 2022 è potuto partire dopo i ricorsi. Da quella data in avanti, con il contributo di tutti gli attori coinvolti, si sta procedendo a sostituire i contenuti domestici e non, si stanno sostituendo i Ptr, anche quelli collinari, e presto i cestini saranno sostituiti in tutta città. Sono già arrivati. Saranno cambiati anche i doggy box e rinnovato il parco mezzi, ora totalmente elettrico”.
Poi i numeri: “Abbiamo i dati preliminari del 2023: dicono che è stato superato ampiamente 70 per cento di raccolta differenziata, a settembre è stato superato il 71 per cento. La percentuale media, dal 1° gennaio fino a settembre, è stata del e 70,44 per cento”.
Sull’abbattimento dei costi, Nuti ha aggiunto: “Non si può pensare che la Tari possa essere ridotta tout court per i buoni comportamenti. C’è una quota che incide parzialmente, il resto sono costi fissi come il costo di gestione delle isole ecologiche, il servizio di igiene urbana, con anche la pulizia strade, caditoie e foglie, ed il conferimento in discarica. Tutto questo è nella tariffa, e riteniamo che i costi siano ridotti all’essenziale”.
Risposta che non convince appieno Girardini: “Davvero poche città arrivano all’80 per cento di differenziata. Ma a Belluno, Novara, Ascoli, Macerata, Pordenone, Brescia, Trento e altre la tassa è più bassa. Tutte città con un costo della Tari più basso perché fanno più differenziata. È tipico dell’Italia: sull’immondizia abbiamo solo fatto lucrare le mafie, mentre i paesi del Nord ci hanno guadagnato. E noi non riusciamo a far fruttare la differenziata per abbatterne i costi”.