Oltre 300 i partecipanti al Consiglio comunale dei ragazzi di Aosta. Ma cosa chiedono i giovani?

24 Luglio 2024

Per sua natura, una mozione approvata in Consiglio comunale ha – o dovrebbe avere – un riflesso immediato: diventare delibera di Giunta e, di conseguenza, venire applicata. Del resto, è per questo che la dicitura in chiusura dell’atto, in fondo, si chiamaimpegnativa”.

E di impegnative ce ne sono parecchie nella mozione approvata all’unanimità oggi in Aula, ad Aosta, presentata dall’Ufficio di presidenza del Consiglio ma che, nei fatti, recepisce le istanze presentate nel Consiglio comunale dei ragazzi. Ovvero l’iniziativa nata nel lontano 2021 e riproposta – da questa consiliatura – a partire dal 2021, dopo anni in “congelatore”.

Nello specifico, i giovani che hanno preso parte a questa esperienza chiedono:

Si propone, inoltre – anche se questo è di competenza dell’Istituzione Scolastica – la sperimentazione digreen class”.

“Evidentemente, quanto chiedono i ragazzi è compatibile con ciò che questa Amministrazione può impegnarsi a fare – ha detto il sindaco Gianni Nuti –. Molti di questi aspetti sono un atto dovuto per la gestione della cosa pubblica. Questa mozione deve essere un motivo per rendere giustizia alle richieste delle istanze dei giovani e renderle approvabili. Perché promettere ciò che non si può mantenere non fa bene né ai processi in atto, né alla partecipazione democratica”.

Dai banchi della Lega, Bruno Giordano mette comunque in guardia: “È una mozione di indirizzo che, se approvata, diventa un impegno – ha detto –. Traduco: se la approvate è una delibera. E di questo dovete essere consci. Penso che questa sia stata un’operazione di verità, chiarezza e trasparenza e la valuto in modo positivo. Sarei più contento, però, se coinvolgessimo i ragazzi più grandi, coloro ai quali presto verrà messo in mano un ‘santino’ che, di fatto, è un’offerta alla cieca”.

Qualche numero

A tirare le somme di questa esperienza è il presidente del Consiglio comunale Luca Tonino: “È un’iniziativa che consideriamo interessante dal punto di vista formativo e della partecipazione democratica. Abbiamo ospitato circa una quindicina di classi per oltre 300 alunni, che vivono un periodo formativo a scuola per essere poi ospitati nella Casa comunale. Si tratta di affinare un po’ il meccanismo e farlo diventare più propositivo, ma è un bene avere ospitato tutti questi ragazzi in questi tre anni”.

Anche perché, chiude Tonino, “Lo facciamo in periodo storico che vede un picco preoccupante di astensionismo, al di là di come la si pensi politicamente. Questa piccola esperienza non risolve certo il fenomeno, ma cerchiamo di contribuire con una ‘piccola goccia’ alla tenuta democratica di questo paese, e dimostrare che l’amministrazione non è lontana e può essere fatta da tanti. Il miglioramento non passa solo dalle istituzioni. Credo che un impegno civile tra le nuove generazioni non potrà che fare del bene”.

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