Parco Puchoz, la Lega contro il progetto: “Torni ad essere uno stadio, magari polivalente”

22 Gennaio 2025

Fare un passo indietro rispetto alla realizzazione del “Parco Puchoz”, valorizzare la sua storica funzione di stadio cittadino, ripensandolo però – mantenendolo come “casa” del calcio in centro città – anche con una funzione promiscua, per eventuali attività o manifestazioni da organizzare.

Così la Lega Vallée d’Aosta “boccia” il progetto dell’Amministrazione comunale che vede – e ha fatto progettare, per quanto sia solo un documento di fattibilità tecnico/economica, quindi non finanziato – la realizzazione di un “parco urbano” nell’area del Puchoz, tra via Torino e piazza Mazzini.

A spiegare la natura delle critiche – peraltro consegnate nero su bianco nelle osservazioni al progetto aperte a tutti –, tre tecnici iscritti al “Carroccio”, ma non solo. “Non critichiamo il lavoro di un collega, ma rileviamo le criticità che stanno alla base della scelta fatta – dice Luca Disort, che oltre ad essere consigliere regionale è architetto -. Sono errori che non dipendono dalla professionalità del progettista ma dalle indicazioni del committente. In questo caso, quelle date dalla Giunta Nuti. Le contestiamo: la scelta di rinunciare allo stadio Puchoz per destinarne lo spazio ad un’area verde attrezzata non ci convince assolutamente”.

Distort spiega, “in soldoni”, la visione della Lega: “Quanto sarebbero idonei questi spazi alla fruizione da parte dei genitori, delle famiglie e dei bambini nelle ore notturne e serali? Qui si replicherebbero le dinamiche dei GiardiniLussuin un altro contesto. Abbiamo un’altra idea: mantenere il senso di uno stadio, riattualizzandolo per renderlo flessibile per più usi. Lo stadio ha una storia, ed è il suo valore aggiunto. Il senso storico va valorizzato e gestito, non va assolutamente abbandonato”.

Sulla stessa linea Sergio Togni, capogruppo Lega in Consiglio comunale e anch’egli architetto: “Speriamo che le nostre osservazioni siano tali da far ripensare questa progettazione all’Amministrazione – ha detto –. Poteva esserci compatibilità tra un campo da calcio e un’area verde. Inoltre, un investimento economico di questa portata non prevede nessuna soluzione per i parcheggi a contorno, il progetto si ferma alla recinzione. Era l’occasione per lanciare un concorso di architettura, lo stiamo ancora aspettando e temo che lo aspetteremo invano, che poteva essere esteso alla riqualificazione di un’area più vasta”.

Non solo: “Nessuno è contro il verde e contro un progetto a prescindere – ha aggiunto Paolo Varetti, anch’egli architetto e membro del direttivo della Lega Vda, nonché ex presidente Arer –. Si tratta dell’approccio di recupero del Puchoz: non bisogna perdere un’ulteriore occasione per riqualificare la città. Si poteva estendere la riqualificazione alle piazze Mazzini e Cavalieri di Vittorio Veneto. La nostra idea era quella di affrontare il tema del recupero dello stadio in chiave polivalente, ma anche di tutti gli spazi intorno. Abbiamo perso tante occasioni per Aosta, ormai perdute”.

Non è architetto, il consigliere regionale Paolo Sammaritani, che è invece avvocato. Però, anche in qualità di presidente dell’Aosta Calcio Veterani spiega: “Non è una questione nostalgica, recuperare questi luoghi e riqualificarli serve per la memoria storica della città e perché un campo di calcio non è incompatibile con altre funzioni. A Montfleury ci sono i tir parcheggiati, non è luogo dignitoso per il calcio. Un campo davvero tenuto bene, con un tappeto di erba all’inglese, meriterebbe una collocazione centrale che ha sempre avuto, ma in modo multifunzionale”.

Chiude il capogruppo in Consiglio regionale Andrea Manfrin: “Le osservazioni che abbiamo depositato vanno in senso contrario rispetto alla destinazione decisa dal Comune. Vogliamo tornare ad avere uno stadio in città, per giocare a calcio, invece di spedire questo sport al ‘confino’, al Montfleury. Aosta ha perso l’opportunità di avere uno stadio in centro, mentre tutte le altre città stanno andando in quella direzione. Siamo contrari alla realizzazione di un parco e favorevoli alla destinazione storica del Puchoz. Sia dal punto di vista della memoria, sia per il pericolo del degrado”.

La conferenza stampa della Lega sul parco Puchoz
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