A 43 anni dal furto, la statua di Santa Barbara torna a Signayes

12 Giugno 2019

Dopo quarantatré anni dal furto, la statua di Santa Barbara sottratta da mani ignote tornerà nella sua “casa”: la parrocchia di Signayes, ad Aosta. A ritrovarla sono stati i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Rovereto (Trento). I militari hanno notato il manufatto in legno in vendita su una piattaforma online e un antiquario trentino è stato denunciato per ricettazione.

La statua era stata realizzata nel XVII secolo dalla scuola d’intagliatori valdostana. Nella notte in cui venne rubata, tra il 6 e il 7 aprile 1976, era all’interno della sacrestia della chiesa di San Bernardo, perché veniva esposta solamente in occasione del patrono dei Vigili del fuoco. In quell’occasione, i ladri avevano portato via anche altri beni di natura ecclesiastica.

Le indagini, culminate nel riscontro tra il manufatto in vendita nell’inserzione in rete e quello presente nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, hanno visto i militari interagire con l’Ufficio beni ecclesiastici della Diocesi di Aosta, una parrocchiana “memoria storica” della frazione di Aosta e la Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

È stato così possibile, per i Carabinieri, richiedere all’autorità giudiziaria il sequestro dell’opera, che sarà restituita al suo contesto domenica prossima, 16 giugno, alle 11, nella chiesa di San Bernardo, in località Clou. A far gli onori di casa sarà il parroco Don Nicola Corigliano e, a salutare il ritorno (con la statua “accompagnata” dal comandante del Nucleo di Udine, maggiore Lorenzo Pella), saranno il sindaco Fulvio Centoz e il soprintendente Roberto Domaine.

“L’evento evidenzia, ancora una volta, come il costante monitoraggio del mercato antiquariale online, nonché la perseveranza dimostrata”, scrivono i Carabinieri in una nota, “consenta anche a distanza di anni il ritorno a casa” di un’opera sacra “costituente la memoria storica di Aosta, della sua comunità di fedeli nonché del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, che erano rimasti particolarmente colpiti, all’epoca dei fatti, dal furto” e oggi “possono riappropriarsi di un prezioso bene culturale di elevato valore devozionale”.

La chiesa di Signayes, ove avverrà la riconsegna.
Exit mobile version