Affaire Longarini, due ore di domande per l’ex pm
È stata dedicata integralmente all’esame dell’ex pm di Aosta, Pasquale Longarini, l’udienza di oggi, venerdì 26 ottobre, al palazzo di giustizia di Milano, del procedimento in cui il magistrato (attualmente in servizio al tribunale di Imperia) è imputato, assieme all’imprenditore alimentare Gerardo Cuomo e al titolare dell’hotel “Royal e Golf” di Courmayeur Sergio Barathier, di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Longarini – chiamato a rispondere anche delle accuse di favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio – ha risposto, a quanto si è appreso, per circa due ore alle domande del pubblico ministero Giovanni Polizzi e del giudice Guido Salvini. “Siamo molto soddisfatti. – ha detto fuori dall’aula l’avvocato Claudio Soro, che lo difende assieme alla collega Anna Chiusano – Avevamo delineato la struttura dell’interrogatorio attraverso una memoria difensiva e l’esame è stato mirato”.
Sul piano psicologico, nel racconto del legale, il già procuratore capo facente funzioni del capoluogo regionale (ruolo che rivestiva al momento del suo arresto, nel gennaio 2017, su ordinanza del gip meneghino) si è trovato “subito a suo agio” e l’interrogatorio non è stato caratterizzato da “nessuna atmosfera di pressione”. Per il difensore, “abbiamo sviluppato più precisamente determinati aspetti che avevamo anticipato. È stato positivo”.
Concluso l’esame, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 13 dicembre. In quell’occasione, vista la scelta di rito abbreviato operata da tutti gli imputati (che, nel caso di Longarini, era subordinata appunto a sentirlo in aula), si aprirà la discussione. È in calendario la requisitoria del pm Polizzi e, sulla base dei tempi che questa richiederà, potrebbero tenersi anche una o più arringhe difensive: Cuomo è assistito dagli avvocati Maria Rita Bagalà e Gilberto Lozzi, Barathier dai legali Fulvio Simoni e Jacques Fosson.