Aggressione di una ragazza a Gignod, 45enne francese patteggia
Accusato di violenza sessuale e di lesioni nei confronti di una diciottenne, il 45enne francese Stephane Patrick Marcel Mangeolle ha patteggiato ieri, mercoledì 23 ottobre, due anni di reclusione al Tribunale di Aosta. La pena è sospesa e il giudice ha revocato la misura cautelare nei suoi confronti, che era in carcere dallo scorso 3 luglio ed è stato così liberato.
Il fermo era scattato poco dopo i fatti. Quel pomeriggio, una ragazza aveva riferito agli inquirenti di essere stata spinta a terra dall’uomo, cadendo in un prato vicino alla strada in località Chambavaz a Gignod. In quegli attimi, era continuato il racconto, Mangeolle aveva continuato a palpeggiarla, tentando di abbassarle i pantaloncini per toccarla nelle parti intime.
A mettere in fuga l’aggressore era stato un automobilista, fermatosi perché attirato dalle urla di un’amica della giovane (le ragazze erano appena scese da un bus, dirette a casa del padre di una di loro). I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, intervenuti sul posto, avevano ritrovato una felpa e il portafoglio dell’uomo, dimenticati scappando.
Un’ora e mezza dopo l’aggressione, a trovare Mangeolle, facendolo finire in carcere dopo essere stato riconosciuto da vittima e testimoni, era stata una pattuglia della Squadra Mobile della Questura, in una struttura alberghiera della zona di Signayes. Chiusi gli accertamenti, il pm Carlo Introvigne aveva proceduto alla richiesta di giudizio immediato, a fronte della quale l’imputato – assistito dall’avvocato Filippo Vaccino – ha optato per la richiesta di patteggiamento.
La persona offesa, rappresentata dagli avvocati Jacques Fosson e Davide Sciulli, ha scelto di non costituirsi parte civile nel procedimento: l’imputato ha infatti versato un risarcimento, accettato a titolo di acconto, prima dell’udienza. All’interrogatorio di convalida del fermo, all’indomani dell’episodio, Mangeolle aveva risposto alle domande del Gip, senza però fornire particolari spiegazioni per l’accaduto. Gli era quindi stata confermata la custodia in carcere, da dov’è uscito ieri.