Al Traforo del Monte Bianco va in scena la protesta ambientalista
Una decina di attivisti del collettivo “Ultima generazione” ha manifestato al traforo del Monte Bianco, nella mattinata di oggi, venerdì 9 dicembre, rallentando il traffico. L’iniziativa è scattata attorno alle 12.25, quando i protestanti – tutti di giovane età – si sono seduti al centro della carreggiata della Statale 26, legandosi a vicenda le caviglie con delle catene di sicurezza per motorini.
A quanto si apprende dai media transalpini, un gruppo del collettivo “Dernière Rénovation” ha fatto lo stesso all’imbocco francese della galleria. In mezzo alle persone sedute in strada, a Courmayeur, anche un passeggino, simbolo – secondo i protestanti – delle future generazioni condannate a un futuro invivibile a causa del collasso climatico.
“Antonio Gutierrez, segretario generale dell’ONU lo ha dichiarato molto chiaramente: – ha detto una manifestante – ‘siamo su una macchina verso il disastro climatico e abbiamo il piede sull’acceleratore’, quindi fermiamoci adesso. Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare questa macchina”.
“Stiamo bloccando la strada, – le ha fatto eco un altro ragazzo del gruppo – perché crediamo che dobbiamo aprire un nuovo percorso insieme. Stiamo bloccando la strada perché dietro di noi sentiamo la responsabilità di un pianeta che sta collassando”. “Dernière Rénovation e Ultima generazione – si legge in una nota – chiedono ai politici di tutta Europa di fare in modo che le emissioni di carbonio nel nostro continente diminuiscano drasticamente e rapidamente”.
La Polizia di Stato, presente con gli agenti di stanza alla frontiera e con la Digos, ha chiesto agli attivisti di sgomberare, facendo presente l’impossibilità, per motivi di sicurezza pubblica, di far permanere mezzi all’interno del traforo. Dopo la richiesta, il traffico è stato fatto fluire in parte, con il gruppo rimasto su parte della carreggiata.
Durante la protesta, svoltasi interamente sotto la neve che cade dalla notte di oggi, i Vigili del fuoco e gli agenti di Polizia hanno fornito agli attivisti delle coperte isotermiche. Tagliate le catene che li legavano, dopo circa un’ora dall’avvio dell’iniziativa, i manifestanti – in tutto nove – sono poi stati portati negli uffici della Polizia di frontiera dove è in corso la loro identificazione ed è al vaglio la loro posizione rispetto ai fatti di stamane.