Alberto Laurenzio, interrogato in carcere, racconta la sua verità al pubblico ministero

27 Marzo 2008

Ha raccontato per circa un'ora la sua verità al pubblico ministero Luca Ceccanti. Questa mattina, in carcere a Brissogne, Alberto Laurenzio, 18 anni di Pont-Saint-Martin, è stato interrogato dal magistrato che coordina l'inchiesta sulla morte di Michael Vigna, 20 anni. Laurenzio, difeso dall'avvocato Ferdinando Ferrero e Andrea Lazzari, entrambi del foro di Torino, è accusato di aver ceduto la droga, che avrebbe causato la morte dei Vigna, meglio conosciuto come dj Micky Joint. Laurenzio ha raccontato la sua verità, ha risposto alle domande del giudice.

"La versione del mio cliente – commenta l'avvocato Ferrero al termine dell'interrogatorio, poco dopo le 11 di questa mattina – ha la stessa dignità di quelle raccolte dall'accusa. Sicuramente in questo contesto non si può parlare di vittima o di mostro. E' ancora tutto da dimostrare chi ha ceduto cosa e a chi. E soprattutto è ancora tutto da dimostrare il nesso tra l'ipotetica cessione e la morte del ragazzo, avvenuto 11 ore dopo l'assunzione. Ora che abbiamo in mano le carte, possiamo dire che ci sono ancora troppe cose da chiarire e da discutere. Il mio cliente ha dato una versione dettagliata di tutto ciò che ricorda di quella giornata".

Intanto, domani ci sarà l'udienza davanti ai giudici del tribunale della libertà, che sicuramente si prenderanno alcuni giorni di tempo per decidere se rimettere in libertà Alberto Laurenzio, se lasciarlo in carcere o se dargli gli arresti domiciliari. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal gip di Aosta, Eugenio Gramola, su richiesta del pm Luca Ceccanti, si basa soprattutto sulle dichiarazione degli occupanti dell'auto, che la notte di domenica 16 marzo hanno fatto ritorno ad Aosta, dopo un fine settimana trascorso a Sanremo, al "Purple Club".

Secondo quanto riferito ai carabinieri di Châtillon/Saint-Vincent, i ragazzi avevano assunto cocaina e speed, durante il viaggio di ritorno verso Aosta. Michael Vigna ha iniziato a sentirsi male verso le 10,30 di lunedì 17, quando è andato a chiedere aiuto alla madre, ma per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. Il suo cuore ha smesso di battere. E per la sua morte, mercoledì 19 è finito in carcere Alberto Laurenzio.

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