Alla Regione il primo round al Tar sulla querelle per le tensostrutture della Fiera di Sant’Orso

10 Gennaio 2018

Il primo round della querelle al Tribunale Amministrativo Regionale tra la “C.S.C. Allestimenti s.r.l.” di Milano, ditta cui la Regione ha recentemente revocato l’affidamento del servizio di noleggio, montaggio e smontaggio di tensostrutture (e relativi allestimenti interni) per le edizioni 2018 e 2019 della Fiera di Sant’Orso, va all’amministrazione di piazza Deffeyes.

I giudici amministrativi hanno infatti deciso, a seguito dell’udienza tenutasi nella mattinata di oggi, mercoledì 10 gennaio, di non accogliere l’istanza sospensiva – richiesta dalla società, che si era rivolta al Tar con un ricorso – del provvedimento dirigenziale di annullamento della fornitura, risalente al 6 dicembre scorso.

L’atto della Regione era motivato con l’accertamento di “violazioni riscontrate dall’Agenzia delle Entrate” a carico della ditta affidataria, “che risultano essere sia gravi – perché superiori al limite di legge di euro 10.000,00 – che definitivamente accertate”. Il valore del servizio assegnato nel novembre 2017, con procedura negoziata, all’azienda milanese era di 336.720,00 euro, per le due prossime “Saint-Ours”.

La decisione del Tribunale consegue, da una parte, al fatto che “non è stata fornita la prova della sussistenza di un pregiudizio grave e irreparabile derivante dall’esecuzione del provvedimento impugnato” e, dall’altra, al non sussistere del “paventato pericolo di un mancato svolgimento della manifestazione”. Con un provvedimento successivo, del 22 dicembre scorso, l’Amministrazione regionale ha infatti assegnato la fornitura delle tensostrutture e degli allestimenti interni per la Fiera in programma alla fine di questo mese alla “Projexpo s.r.l." di Aosta.

E’ stata quindi fissata, per discutere nel merito il ricorso della “C.S.C. Allestimenti s.r.l.”, un’udienza per il prossimo 7 marzo. E’ evidente che, allora, la Fiera si sarà ormai svolta, con la fornitura eseguita dalla nuova ditta individuata dalla Regione. Un giudizio eventualmente favorevole alla ricorrente aprirebbe quindi la strada ad uno scenario risarcitorio per il 2018, essendo chiuso l’oggetto dell’atto impugnato.

Con l’ordinanza di oggi, i giudici amministrativi hanno inoltre stabilito di acquisire, entro quindici giorni, dall’Agenzia delle Entrate la prova della notifica all’azienda milanese delle cartelle di pagamento (e dei relativi atti impositivi) che incarnano le “gravi violazioni” motivo della revoca operata dalla Regione. La linea difensiva della “C.S.C. Allestimenti”, assistita dagli avvocati Paola Alessandria e Alessandro Lazzaroni, è infatti di non essere stata notificata al riguardo di quelle spettanze.

La Regione era rappresentata dal team dell’avvocatura interna, con i legali Riccardo Jans, Francesco Pastorino e Flavia Mandriota. In giudizio si era costituito anche il Ministero dell’Economia e finanze, per l’Agenzia delle entrate, con rappresentanza delegata all’avvocatura distrettuale dello Stato di Torino.

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