Nove alpinisti bloccati alla capanna Carrel: in 7 sono già rientrati a Valle
Le condizioni meteo sul Cervino rimangono negative, come testimoniato dalla foto scattata poco fa a Valtournenche, e durante il resto del giorno è previsto un ulteriore peggioramento. Non è pensabile che, di fronte a uno scenario del genere, un elicottero possa raggiungere la zona. Le due guide del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza assieme ai nove alpinisti costretti dalla serata di mercoledì 13 settembre ai 3830 metri del rifugio “Capanna Carrel”, hanno quindi optato per scendere a piedi.
Sette dei nove alpinisti sono rientrati a Valle, dopo la discesa iniziata verso le 8 di stamattina. Gli altri due alpinisti, di nazionalità lituana, si sono invece fermati alla Capanna Carrel, in attesa di schiarite per tentare la scalata.
I finanzieri erano arrivati alla capanna mercoledì attorno alle 23.30, dopo che erano intervenuti a quota 4000 metri, non lontano dal Pic Tyndall, per soccorrere una cordata di tre italiani finiti nella bufera (peraltro annunciata dai bollettini) attorno alle 17. Ad allertarli, un quarto compagno, rimasto alla Capanna già in salita. Gli altri alpinisti che compongono il gruppo rimasto alla “Carrel” per un giorno e mezzo sono tre sloveni e due est-europei ed erano riusciti a mettersi in salvo, raggiungendo il rifugio, autonomamente.
La zona è avvolta da nubi, oltretutto in via d’intensificazione, e “cautela” è la parola d’ordine: c’è quindi da scommettere che al gruppo saranno necessarie più delle tre ore che ci vorrebbero in condizioni ottimali. Dalla sede del SAGF di Cervinia le operazioni sono seguite con attenzione. “In questo momento – spiega il comandante Massimiliano Giovannini – sono avvolti dalla nebbia e non riusciamo a vederli”.