In salvo i 2 alpinisti in difficoltà sul Dente del Gigante
Sono illesi e stanno bene i due alpinisti austriaci recuperati dopo essere rimasti bloccati durante la discesa in corda doppia del Dente del Gigante (4.014 metri), nel massiccio del Monte Bianco. La missione del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di finanza – resa a dir poco complicata dal maltempo che imperversava sulla montagna, con pioggia e raffiche di vento fino a quasi 100 km/h – è stata avviata alle 12.15 e si è conclusa poco prima delle 20, con l’arrivo delle squadre, assieme ai due scalatori, al rifugio “Torino”.
La coppia era arrivata in vetta alla montagna in mattinata. Hanno quindi intrapreso la discesa in corda doppia. Arrivato ad una “sosta”, il primo ha perso le corde a causa del vento che già soffiava sul versante roccioso, vedendosi impossibilitato aproseguire. Il compagno, invece, non è riuscito a completare l’uscita e si è trovato sospeso in parete. Totalmente bloccati, hanno dato l’allarme, ma nebbia e pioggia (annunciati dai bollettini meteo per oggi e domani) rendevano impossibile raggiungerli in elicottero.
I soccorritori (l’intervento ne ha coinvolti una quindicina) sono così stati trasportati fino al massimo punto raggiungibile volando, il Pavillon du Mont Fréty, e da lì sono saliti a punta Helbronner in funivia. Ha così preso il via la parte maggiormente impegnativa della missione: una squadra ha scalato a sua volta la montagna, sotto la bufera, per poi calarsi dall’alto e arrivare ai due in difficoltà, mentre l’altra si è posizionata alla base della cima, la “gengiva”, per prendere gli alpinisti, che i compagni avrebbero calato “in doppia”.
La progressione alla cima e la discesa parziale hanno richiesto ore, fino a che tecnici e finanzieri sono arrivati dai due, constatando che erano in condizioni di proseguire e completando la discesa, altrettanto difficoltosa. Una volta giù dalla parete, li hannoaccompagnati al rifugio Torino, dov’era pronto a raggiungerli un medico allertato dal 118. Non c’è stato bisogno di intervento sanitario e i due scalatori hanno deciso di trattenersi là per la nottata.
“Non era affatto scontato riuscire nel recupero, – commenta Paolo Comune, direttore del Soccorso Alpino Valdostano – per le condizioni in cui i tecnici si sono trovati a scalare la montagna, che non garantivano di raggiungere la sommità e scendere sull’altro versante”. E’ la terza missione, tra il fine settimana ed oggi, inclusa quella dall’epilogo tragico sul Monte Rosa, che confronta Sav e Sagf a complessità elevate per raggiungere alpinisti che non riescono a rientrare dalle ascensioni in cui erano impegnati.