Arrestato a Londra uno dei ricercati per il furto da “Gal Sport”: salgono così a tre i fermati
Era nell’esclusivo quartiere londinese di Belgravia, che confina con i giardini di Buckingham Palace, uno dei ricercati per il furto del novembre 2016 nel negozio “Gal sport”, alla partenza della cabinovia per Pila. La polizia britannica lo ha rintracciato ed arrestato: in manette è finito Dan Marius Rus, 31 anni, sul quale pendeva un mandato di cattura europeo, in forza dell’ordinanza di custodia spiccata dal Gip di Aosta, Davide Paladino, nel gennaio di quest’anno.
Salgono così a tre i fermati per il “colpo” fruttato un bottino da duecentomila euro. Lo scorso 13 marzo, i Carabinieri di Ivrea avevano catturato Adrian Razvan e Valeriu Tinca, due fratelli, rispettivamente, di 25 e 23 anni. A loro, i militari erano arrivati collaborando con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Aosta, seguendo tracce che avevano condotto ad un casolare di Borgomasino, nell’eporediese.
Le forze dell’ordine, dopo numerosi appostamenti, anche notturni, dedicati a studiare le relazioni tra gli individui che vivevano nell’immobile ed altri che vi gravitavano attorno, avevano messo a fuoco le identità dei cinque presunti responsabili del furto ed avevano deciso di passare all’azione, facendo irruzione, dopo che Adrian Razvan Tinca era stato arrestato per rapina impropria.
Nell’edificio, però, avevano trovato solo Valeriu Tinca, incensurato. Di Dan Marius Rus e di altri due complici, di cui sono state diffuse solo le iniziali (R.I.L. di 28 anni e J.L di 24), si erano perse le tracce. Fino all’altro ieri, mercoledì 24 maggio, quando i poliziotti britannici hanno acciuffato Rus, considerato dagli inquirenti italiani un personaggio chiave della vicenda, tanto che a lui è riconducibile il casolare di Borgomasino. Restano così due i componenti della banda latitanti, ancora da assicurare alla giustizia.
Le indagini sul furto, partite dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, erano durate circa quattro mesi. La banda, nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2016, aveva divelto il cancello e la porta di ingresso del negozio, neutralizzando i sistemi di allarme e stipando su un furgone e su un’auto l’attrezzatura sportiva sottratta. Gli inquirenti considerano che il 90% di questa sia stata ricettata, finendo sul mercato sommerso.