Arriva il conto dell’elisoccorso, alpinista cita il comune di Valgrisenche in giudizio
“Occorre resistere sul principio per cui, se un soccorso non viene giudicato indispensabile, non deve essere a costo della comunità”. E’ netto il sindaco di Valgrisenche, Riccardo Moret, rispetto alla decisione di un alpinista lombardo, frequentatore della località, di citare il Comune in giudizio dinanzi al giudice di pace di Busto Arsizio, per ottenere la condanna dell’Amministrazione e il risarcimento dei danni conseguiti ad una missione di elisoccorso fatturata ai richiedenti.
Il Sindaco ricorda bene la vicenda, dello scorso luglio, che si svolse sulla via ferrata che s’incontra sulle pareti di destra, poco prima di arrivare al capoluogo. Un itinerario molto apprezzato dagli appassionati, che raggiungono Valgrisenche anche da lontano per percorrerla. “Ad un certo punto, – racconta Moret – forse perché stanchi, forse per altri motivi, invece di arrivare in cima, com’è specificato sul pannello posto all’inizio della via, iniziarono a scendere, rimanendo bloccati su un salto di roccia. A quel punto, venne richiesto il soccorso”.
Il trasporto a valle in elicottero ebbe luogo, ma il medico dell’equipaggio, com’è nella procedura, e com’è inevitabile secondo le norme che disciplinano il servizio, constatata l’assenza di traumi o di condizioni mediche tali da qualificare il soccorso come indispensabile, lo segnalò. Sulla base di quella menzione, dopo qualche tempo, l’USL emise fattura ai richiedenti: 1784,5 euro. La citazione davanti al giudice di pace punta ad ottenere la definizione della responsabilità del comune nell’accaduto e, quale risarcimento, la metà di quella cifra: 892,25 euro. La tesi è: le indicazioni del Comune erano insufficienti, perdersi fu conseguenza proprio della segnaletica carente.
Il sindaco è di avviso, ovviamente, diverso, tanto che la Giunta, con una delibera, non ha esitato a costituirsi in giudizio, affidando la sua tutela all'avvocato individuato dalla compagnia assicuratrice che sta seguendo il sinistro. “Se ci si ritiene dei professionisti della montagna, – sottolinea – bisogna anche saper leggere le cartine di cui si dispone. Da quelle si evince chiaramente che, scendendo dalla parate, si incontrano dei salti di roccia che possono mettere in difficoltà”.
Sarà interessante sapere cosa ne pensa il giudice di pace, ma ci vorrà ancora qualche tempo: la prima udienza era in calendario per il 16 dicembre, ma è finita con un rinvio ad oggi. In mattinata, un nuovo spostamento della data. Verosimilmente, l’esito sarà scritto dopo le feste.