Arrivano sui cieli della valle i fumi degli incendi in Piemonte

26 Ottobre 2017

I primi post sono apparsi sui social network nella giornata di ieri. Le foto raffiguravano una “cappa” di fumo ripresa dall’alto, in media valle. Nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 26 ottobre, però, gli utenti che hanno pubblicato immagini della “foschia” (che in alcuni casi impediva la visibilità in pochi chilometri, come da Pollein ad Aosta) sono aumentati considerevolmente, quasi tutti nella “plaine”. In molti casi, le foto sono accompagnate da segnalazioni di un odore di bruciato acre, avvertito in particolare nella zona di Sarre.

Contattato in merito, il direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Giovanni Agnesod ha spiegato trattarsi dell’arrivo sui cieli della Valle “della massa di fumo sprigionata dagli incendi in corso in Piemonte”.

"Dalle ore 15 – aggiunge il fisico dell'Arpa, Henri Diémoz – è registrato l'arrivo in quota fino a 1500 metri di masse d'aria cariche di polveri fini. Anche le centraline al suolo evidenziano l'evoluzione del fenomeno e, in particolare, un netto aumento delle concentrazioni di Pm. La situazione è sotto continuo monitoraggio". 

Dall’altro ieri, martedì 24, l’Arpa della regione confinante con la Valle  ha in corso monitoraggi specifici dei diversi fronti in fiamme, nelle vallate del torinese e cuneese, dove sono impegnati 120 Vigili del fuoco, 200 volontari antincendio, tre Canadair e sei elicotteri.

Dai primi focolai fino ad oggi, secondo le rilevazioni dell’Agenzia piemontese, la situazione degli agenti atmosferici è andata peggiorando, in ragione sia dell’intensità degli incendi (la Regione guidata da Sergio Chiamparino si prepara a chiedere lo stato di calamità), sia per effetto del tempo stabile (generato da un anticiclone sul bacino occidentale del Mediterraneo), che “unitamente all'assenza di ventilazione nei bassi strati atmosferici, non favorisce la dispersione degli inquinanti”.

Da domani è invece prevista “un’onda depressionaria sul bordo orientale dell’anticiclone”, fenomeno che lascia presupporre “un rinforzo della ventilazione da nord ovest soprattutto sulla catena alpina”. Nella giornata di ieri, in Valle d’Aosta, i rilevamenti della qualità dell’aria oscillavano tra un livello “buono” e “accettabile” in tutte le stazioni dell’Arpa. Relativamente alle polveri fini, il livello peggiore della loro media è stato riscontrato ad Aosta, in via “Liconi”, dove sono stati misurati 38 microgrammi per metro cubo: un valore definito comunque “accettabile”.

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