Assenteismo, prima udienza per l’ex forestale: rinvio per risarcire la Regione
Si è tenuta oggi, dinanzi al Gup del Tribunale di Aosta, l’udienza preliminare nei confronti di Franco Vicquéry, 57 anni di Gignod, l’ex comandante della stazione forestale di Etroubles accusato di alterazione dei sistemi di rilevazione della presenza in servizio e peculato d’uso. Secondo le indagini, l’uomo attestava di essere sul lavoro anche per i momenti in cui era a casa, o comunque non in servizio.
La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Corrado Bellora del foro di Aosta, ha informato il giudice delle trattative in corso con l’Amministrazione regionale per il risarcimento del danno subito dall’ente. Al riguardo, è stata depositata corrispondenza in merito, assieme al provvedimento di licenziamento del già ispettore forestale, risalente allo scorso settembre.
Nell’attesa del perfezionamento delle negoziazioni (l’esito delle stesse assume carattere significativo per valutare la condotta difensiva da tenere nella prosecuzione del procedimento), il Gup ha rinviato l’udienza all’11 marzo 2020. Il danno che le indagini hanno evidenziato da parte di Vicquéry nei confronti della Regione è di 1.223 euro (corrispondente ad un suo ingiusto profitto, pari ad almeno 41 ore e 9 minuti di attestazioni false, in 27 giorni).
Tuttavia, il conto che la Regione presenta al suo ex dipendente è decisamente più salato, perché arricchito di altre voci, come la lesione, cagionata dalla vicenda, dell’immagine dell’ente. Peraltro, la normativa sui “furbetti del cartellino” prevede, per la quantificazione del risarcimento, un criterio automatico per cui non la cifra non può risultare inferiore a sei mensilità della retribuzione goduta dall’interessato.
Le indagini erano state curate dall’aliquota del Corpo Forestale della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura. Con appostamenti ed accertamenti incrociati, i colleghi di Vicquéry avevano accertato che l’uomo (malgrado l’obbligo di “timbratura”) risultasse presente in caserma anche quando era a fare pranzo. L’accusa di peculato, invece, è legata all’uso non autorizzato dell’auto di servizio, parcheggiata, per gli inquirenti, anche nel garage di casa ed usata per trasportarvi il proprio cane.