Assunzione di un dirigente Finaosta, il giudice annulla la selezione

17 Maggio 2022

E’ arrivata quest’oggi, martedì 17 maggio, al Tribunale di Aosta, la sentenza sul ricorso depositato da un partecipante alla selezione per l’assunzione di un dirigente in seno alla direzione del credito di Finaosta Spa. Il giudice del lavoro, Luca Fadda, lo ha accolto, dichiarando nulla la procedura bandita dalla finanziaria regionale nel giugno 2021 e, di conseguenza, anche il contratto di lavoro stipulato dalla società con la vincitrice di quella selezione, assunta dallo scorso 10 gennaio.

A ricorrere – assistito dall’avvocato Simonetta Biondo di Aosta – era stato il concorrente, già dipendente dell’azienda partecipata interamente dall’amministrazione regionale (e sottoposta, tra l’altro, alla vigilanza di BankItalia), classificatosi al secondo posto nella graduatoria finale. All’indomani dell’esito, con una serie di Pec aveva contestato a Finaosta vari aspetti della selezione condotta, vedendovi delle opacità, ed insoddisfatto dalle risposte ottenute si era rivolto al giudice.

Tra i motivi sollevati nel ricorso, il fatto che ai concorrenti fosse stato richiesto di sottoscrivere tutte le pagine della prova scritta (prassi ritenuta dal ricorrente lesiva dell’anonimato dei candidati) e che la candidata poi risultata vincitrice avesse potuto sostenere l’orale in modalità telematica, malgrado questa opzione non fosse contemplata dall’avviso di selezione.

Il giudizio pronunciato oggi condanna anche Finaosta a rifondere le spese legali sostenute dal presentatore del ricorso. Assieme alla finanziaria regionale (assistita dagli avvocati Perfetti, Marcovecchio e Fantini), aveva resistito in giudizio un altro concorrente (rappresentato dal legale Rebagliati), mentre la dirigente assunta non si era costituita nel procedimento. Il verdetto è impugnabile dinanzi alla sezione d’appello del Tribunale del lavoro, a Torino, ma sui suoi futuri passi Finaosta non si sbilancia. “No comment. Aspettiamo le motivazioni” del verdetto (attese a breve, ndr.) sono le sole parole del presidente Nicola Rosset.

Alcuni dei temi sollevati nel ricorso erano già stati oggetto di osservazioni della Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di Finaosta, nella relazione conclusiva dell’esame avviato dopo l’interlocuzione con il concorrente insoddisfatto, su richiesta della Dirigente del Personale e servizi (ed a seguito di indicazione del Presidente e del Direttore generale della società). Un documento interno, che Aostasera aveva avuto modo di leggere, rilanciando le principali criticità sottolineate nell’ambito di quella valutazione.

Nella relazione, la Responsabile della trasparenza giungeva alla conclusione che ricorressero “talune irregolarità che denotano una ‘cattiva gestione’ della procedura o, comunque, un malgoverno delle norme e dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità cui è soggetta la Società, in specie quanto all’esigenza di garantire la parità di trattamento tra i candidati”. Il tema dell’anonimato delle prove nelle selezioni per le partecipate della Regione era approdato anche in Consiglio Valle, lo scorso 12 giugno, proprio rispetto alla prassi di far sottoscrivere gli elaborati. Ora, al mosaico si aggiunge il pronunciamento di un giudice, per quanto non definitivo.

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