Atterrò sul Monte Bianco in aereo, pilota svizzero condannato a pagare 38 euro
Il tam-tam mediatico della notizia di quell’aereo atterrato a 4.450 metri di altitudine, sulla parete est del Monte Bianco, la aveva spinta fino in Giappone. Era il 18 giugno 2019 e l’aeromobile si era posato tra il Mur de la Côte e i Rochers rouges superiori, in territorio francese. A bordo, aveva constatato il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix, intervenuto in elicottero, due cittadini svizzeri.
Oggi, giovedì 19 novembre, come raccontano i media francesi, il pilota è comparso a processo al tribunale di Bonneville, in Alta Savoia. L’imputato, dalla carriera di tutto rispetto (è istruttore e responsabile della scuola di volo di Ginevra) ha spiegato che si trattava di un “volo lezione”, programmato a suo dire in una zona classificata e autorizzata dall’aviazione civile francese.
La presenza di cordate nella zona scelta per posarsi, ha aggiunto, non gli aveva consentito di fermarsi nel punto previsto inizialmente, portandolo quindi ad atterrare ad 1,6 km di distanza, sul lato opposto. Il pilota era anche accusato di aver condotto un apparecchio non rispondente alle normative di sicurezza, visto che era sprovvisto di bombole d’ossigeno a bordo.
Da quest’ultima accusa, in ragione di un quadro giuridico evanescente, l’uomo è stato scagionato, mentre per l’altra imputazione <è stato condannato ad un’ammenda da 38 euro. E chissà se fino in Giappone arriverà anche questa notizia.