Atti persecutori e maltrattamenti, tre misure cautelari
Tre misure cautelari, disposte dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura, sono state applicate negli scorsi giorni dalla Polizia di Stato ad altrettante persone indagate per i reati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. La prima riguarda un trentenne residente in Valle, che avrebbe importunato una coetanea aostana con cui aveva intrattenuto una relazione ed è stato arrestato e sottoposto a custodia cautelare in carcere.
Le condotte di stalking che gli vengono addebitate, denunciate dalla donna alla Squadra Mobile della Questura, sarebbero consistite in ripetuti messaggi e minacce, andate avanti, nella ricostruzione inquirente, dall’estate 2022. L’uomo risulta già noto alle forze dell’ordine per episodi del genere e, valutate le risultanze delle indagini e le esigenze cautelari, il Gip ha emesso l’ordinanza poi eseguita dagli agenti.
Un aostano di 45 anni è invece stato sottoposto – ed è il primo caso in Valle – al braccialetto elettronico, quale strumento di controllo dell’attuazione del provvedimento con cui il giudice ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla parte offesa. L’accusa che gli viene mossa è di maltrattamenti in famiglia.
Stando alle indagini, l’uomo fin dal 2020 avrebbe ripetutamente ingiuriato la moglie, minacciandola anche di morte e percuotendola in più occasioni, pure in presenza dei figli. Per questo, la responsabilità genitoriale del padre è stata temporaneamente sospesa, con provvedimento convalidato dal Tribunale per i minorenni di Torino.
La donna e i figli sono stati affidati, nel frattempo, ad una struttura presente in Valle. Il braccialetto elettronico permette, in un’ottica di garanzia della sicurezza delle parti coinvolte, di allertare automaticamente e rapidamente le forze dell’ordine in caso il soggetto si avvicini alla vittima.
Infine, agenti della Mobile e della Squadra Volante, in servizio in una stazione sciistica valdostana, hanno eseguito un’ulteriore misura cautelare (il divieto di avvicinamento, anche in questo caso con braccialetto elettronico) nei confronti di un 36enne residente in Valle. Nel suo caso sono stati ravvisati gravi indizi del delitto di atti persecutori, perché avrebbe aggredito la ex compagna sfondando la porta di casa e percuotendola.