Attività non autorizzate e scarse condizioni igieniche: il Comune chiude un “Pizza bazar” di Aosta

15 Dicembre 2016

Stando ad uno stendardo pubblicitario nei dintorni dell’attività, la volontà del titolare era di moltiplicare i servizi alla clientela, offrendo “quattro negozi in uno”. In realtà, la pluralità ha riguardato soprattutto le irregolarità, verificate dai Carabinieri del NAS in un’ispezione, tanto che, una volta letto ed approfondito l'esito del controllo, in Comune non hanno avuto esitazioni, disponendo con un’ordinanza la chiusura immediata del “4×1 Pizza Bazar”, in via Carrel ad Aosta.

L’esercizio sorge in un cortile interno, poco lontano dalla strada, al piano terreno di un condominio, e, per l’appunto, prometteva di riunire pizzeria, panetteria, frutta e verdura ed alimentari sotto lo stesso tetto. I militari sono andati a vedere e quello che hanno trovato è scritto chiaro nel verbale poi inviato in Municipio. Si parte da un “locale adibito a deposito di materiali non attinenti all’attività (strumenti edili ed altro) con all’interno una impastatrice e un lavabo”, passando per le “scarse condizioni igieniche” della stanza con la macchina per impastare, per arrivare alla “presenza di una chiazza di umidità sul soffitto”. Ciliegina sulla torta: consultato lo Sportello Unico è emerso pure che “l’attività commerciale viene svolta all’interno di locali privi di titoli abilitativi”.

Ricevuta la nota del NAS, in Comune hanno valutato la situazione, appurando che una comunicazione di apertura di esercizio di somministrazione di alimenti e bevande era stata presentata e che “sono in corso le verifiche amministrative sulla base di quanto dichiarato” in essa. Tuttavia, la situazione complessivamente riscontrata è stata ritenuta, dai funzionari delle attività produttive, lesiva di almeno tre articoli delle leggi regionali che disciplinano la somministrazione di alimenti e bevande e l’esercizio dell’attività commerciale.

E’ stata quindi emanata, ieri, un’ordinanza che dispone la chiusura immediata del “4×1 Pizza Bazar”, di cui è titolare un uomo di origini egiziane residente in Valle, legale rappresentante di una società con sede a Torino, “in quanto i locali sono utilizzati indistintamente sia per l’attività svolta in assenza di titolo abilitativo (esercizio di vicinato), che per l’attività in corso di verifica (attività di somministrazione di alimenti e bevande) e quindi non è possibile delimitare i relativi spazi di pertinenza)”. 

Il provvedimento avrà efficacia “sino al momento della segnalazione/comunicazione allo Sportello Unico della documentazione richiesta” dalla legge. Nel frattempo, il destinatario può fare ricorso, ma la chiusura immediata non è l’unico grattacapo cui rischia di andare incontro, perché – avverte l’ordinanza – “con successivi provvedimenti amministrativi si procederà alla contestazione degli abusi riscontrati in sede di sopralluogo”.

Exit mobile version