Auto in fiamme alla pizzeria di Quart: la Procura chiede il processo per Carmine Amato
Chiuse le indagini di cui era titolare, il pubblico ministero Carlo Introvigne ha chiesto il rinvio a giudizio di Carmine Amato, il pensionato 67enne arrestato per il rogo che, nella serata del 12 maggio, aveva distrutto quattro auto nel parcheggio del ristorante "La Pinsa" all'interno del camping village "Lazy Bee", in regione Teppe, a Quart. L'uomo, fermato diciassette giorni dopo i fatti, è ancora in carcere, a seguito del rigetto di alcune istanze di revoca della misura di custodia cautelare che l'ha portato in cella. I reati che la Procura gli contesta sono incendio doloso, tentata estorsione e danneggiamento.
Dalle attività investigative svolte dai Carabinieri della compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, assieme ai colleghi del Reparto operativo di Aosta, è emerso che Amato sarebbe stato mosso dalla volontà di fare pressione sull’imprenditore Luigi Monteleone (socio, assieme ad altri, del campeggio e della pizzeria che si trova nel complesso), affinché non esigesse un credito vantato nei confronti di un suo familiare. La somma dovuta, è emerso, si attestava sui 42mila euro. L'arrestato, ex commerciante già stato in carcere per una vicenda di usura, secondo le risultanze delle indagini, avrebbe agito di sua iniziativa, dando fuoco ai veicoli dei clienti del locale.
Da subito, i Vigili del fuoco, intervenuti in forze per domare le fiamme, avevano ipotizzato la loro origine dolosa: non erano state trovate tracce di liquidi acceleranti, ma la pluralità dei punti di innesco aveva orientato in tale direzione. Inoltre, dalle indagini successive erano giunte conferme, in particolare dall'analisi delle immagini registrate da alcuni impianti di videosorveglianza della zona e da un tratto della rete del parcheggio in cui si trovavano le auto rinvenuto tagliato. Quest'ultimo elemento, in particolare, lasciava pensare alla volontà di scappare usando una vicina strada poderale, per non dare troppo nell'occhio.
L'incendio era scoppiato un venerdì sera. Erano circa le 21.40 e nel locale, al gran completo, cenavano un'ottantina di clienti. Da quanto hanno appurato gli uomini dell'Arma, tre delle auto andate bruciate non erano coperte da assicurazioni contro gli incendi, fatto che riduce le possibilità di rivalsa dei proprietari, vincolandole all'esito dell'eventuale processo penale. Sta ora al Gip del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, pronunciarsi sulla richiesta della Procura, definendo una data per l'udienza preliminare, oppure disponendo l'archiviazione dell'istanza del pm Introvigne.