Botte all’ex amico, gli imputati assolti dall’accusa di rapina
Assoluzione per entrambi gli imputati dall’accusa di rapina e condanna di ognuno a sei mesi di reclusione (con sospensione condizionale e beneficio della non menzione) per i reati di lesioni e minacce. E’ la sentenza, pronunciata quest’oggi, giovedì 7 marzo, del primo grado del processo a carico di Giuliano e Piergiorgio Banino, rispettivamente padre e figlio, che avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.
Nella scorsa udienza, martedì 27 febbraio, il pm Giovanni Roteglia aveva chiesto al Gup una condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione per entrambi gli imputati. La vicenda nasce dalla denuncia presentata nei confronti delle persone a processo dal 79enne Alessio Zerga, che in paese in diversi ricordano come molto amico di Giuliano Banino, Vice Ispettore della Polizia locale di Courmayeur. L’uomo sosteneva che padre e figlio lo avessero picchiato.
Motivo della violenza, le pecore di Banino, che Zerga ha sospettato, dopo averle notate più volte al pascolo l’anno scorso, si trovassero fuori dalla proprietà del loro padrone e le ha fotografate con un tablet, in vista di segnalarne la presenza alle autorità. “Attenzioni” che fanno peggiorare la situazione, fino ad arrivare, secondo le indagini, al giorno in cui Banino e il figlio colpiscono Zerga più volte.
Per la Procura, quelle botte erano mirate a sottrarre all’uomo il tablet con le foto, ritenute compromettenti dal Vice ispettore, nell’intento di distruggere il dispositivo. Su questo aspetto gli inquirenti avevano incardinato l’accusa di rapina, assieme alle lesioni (giudicate guaribili in pochi giorni, ma la parte lesa aveva riferito anche una perdita dell’udito dall’orecchio dove avrebbe ricevuto i colpi). Dagli accertamenti era poi emersa la proprietà comunale del prato ove si trovava il gregge.
Gli imputati sono assistiti dall’avvocato Claudio Soro, del foro di Aosta. La loro lettura della vicenda, ribadita nell’arringa difensiva del legale, è sempre stata diversa. Nessuna rapina, ma una “banale” storia di vicinato fatta di rapporti tesi, con padre e figlio divenuti insofferenti agli “appostamenti” fotografici del denunciante.
Nelle precedenti fasi del processo, la persona offesa era stata risarcita dagli imputati, rinunciando così a costituirsi nel procedimento per avanzare pretese, e il Comune di Courmayeur ha accettato, a sua volta, un risarcimento di un centinaio di euro per l’occupazione del fondo con il gregge.
Oltre agli aspetti di merito della vicenda, l’ente locale era stato informato degli esiti delle indagini, quale amministrazione di cui Banino è dipendente. Il Municipio, aveva fatto sapere il sindaco Roberto Rota, attendeva l’esito processuale, che oggi è giunto e gli uffici valuteranno eventuali azioni disciplinari nei confronti del Vice Ispettore. Le motivazioni della sentenza sono attese entro 30 giorni.