Brissogne, un altro poliziotto finisce all’ospedale

09 Agosto 2011

Meno di una settimana fa, quando una sovrintendente di polizia penitenziaria era stata aggredita da un detenuto, il segretario dell’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp) Leo Beneduci, aveva lanciato l’allarme: “Succederà di nuovo”.

E così è stato. Ieri pomeriggio, intorno alle 18.30, un assistente della polizia penitenziaria del carcere di Brissogne, nel tentativo di far rispettare una disposizione di servizio, è stato colpito al volto da un pugno sferrato da un detenuto di origine marocchina, rinchiuso per reati connessi alla droga.

Le accuse del sindacato
Secondo l’Osapp, che ha denunciato l’accaduto, “l’aggressione si è verificata nella sezione B del secondo piano del carcere”. L’uomo è stato condotto all’ospedale di Aosta dove i medici gli hanno curato le ferite: la prognosi è di cinque giorni per trauma facciale con possibili complicazioni all’occhio sinistro.

“Siamo stati facili profeti – ha commentato Beneduci – anche se questo non ci rende assolutamente contenti. Ribadiamo a gran voce la richiesta di miglioramenti nella conduzione e nella organizzazione dei servizi della casa circondariale valdostana”.

La replica della direzione
E’ di un avviso diverso il direttore del carcere Domenico Minervini, secondo il quale è trattato di “due episodi isolati: da quando sono qui (gennaio 2010), di casi come questi ne abbiamo registrati veramente pochi. Le condizioni di vita dei detenuti e di lavori degli agenti sono migliorate parecchio nell’ultimo anno, ma soprattutto non c’è nessuna situazione di tensione”.

Entrando nel dettaglio, secondo il direttore l’aggressione di ieri ha visto coinvolto “un soggetto con gravi problemi psichici. Il problema di base è proprio questo: siamo completamente sprovvisti di specialisti: con le tariffe da fame previste ora i medici, gli infermieri e gli psichiatri non vogliono venire a lavorare in carcere”.

Per Minervini, è comunque questione di tempo. “Attendiamo con ansia l’applicazione della legge regionale che prevede il passaggio delle funzioni e soprattutto delle risorse finanziarie statali all’Usl valdostana – ha concluso – così che si possa procedere con il potenziamento necessario”.

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