Carabinieri, 2.307 i reati perseguiti in Valle

06 Giugno 2022

“Questa è davvero una bella giornata per i Carabinieri, tornati a festeggiare l’annuale di fondazione tra la gente, nello scenario impareggiabile di questa splendida piazza”. Così il tenente colonnello Giovanni Cuccurullo, comandante del Gruppo Aosta, ha aperto l’intervento tenuto in occasione della cerimonia di oggi, lunedì 6 giugno, a pochi passi dall’Arco d’Augusto, per i 208 anni dell’Arma.

“Il Carabiniere deve dare certezze”

L’ufficiale, dinanzi a una compagnia di militari che includeva tutte le specialità presenti nella regione, ha ribadito che il “carabiniere non deve stupire ma dare certezze”. In questo senso, nei due anni pandemici, in cui le celebrazioni si sono svolte in forma privata, “il nostro impegno è stato sì quello di fare che le misure di contenimento della diffusione del virus fossero rispettate, ma altrettanto forte è stato la sforzo di sostegno alla popolazione”.

“Ci siamo inventati postini per portare le pensioni a chi non poteva facilmente andare a riscuoterle. – ha sottolineato il Comandante –  Abbiamo portato i personal computer ai ragazzi che ne erano privi, al fine di seguire le lezioni tramite la didattica a distanza. Abbiamo sostenuto numerose famiglie con pacchi alimentari, consegnati a domicilio, su tutto il territorio regionale. Abbiamo supportato la struttura vaccinale che la Regione ha messo in piedi”.

Citando il giudice Rosario Livatino – dopo aver ricordato che “tante cose possono cambiare, anche nell’Arma dei Carabinieri, tante cose sono cambiate dal quel 13 luglio 1814 e cambieranno ancora, per rendere l’Arma sempre più efficace ed efficiente” – il tenente colonnello Cuccurullo ha ricordato che “nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”.

Le cifre sull’attività

La festa per la fondazione dell’Arma ha rappresentato anche il momento per “tirare le somme” di dodici mesi di lavoro, relativi al periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022. I reati nella regione sono stati 3.078: 2.307 perseguiti dai Carabinieri, di cui 580 scoperti. Al riguardo, 762 persone sono state denunciate e 65 arrestate.

Nei servizi di controllo del territorio, 60.517 le persone identificate e 32.375 gli automezzi controllati. 652 interventi per rilevare incidenti stradali, 127 le denunce per guida in stato di ebrezza. Sulle piste da sci, i militari del Gruppo Aosta hanno controllato 2.705 persone, sanzionandone 24. 8.310 gli esercizi e le aziende sottoposti a verifica.

In fatto di stupefacenti, 4 gli arrestati, 13 i denunciati e 45 i segnalati all’autorità amministrativa quali consumatori. Per quanto riguarda il “Codice rosso” (cioè tutti i reati legati all’alveo familiare), 8 gli arresti, 19 le denunce e 13 i provvedimenti di allontanamento. Per concludere, nell’ambito del programma “Scuole sicure”, l’Arma ha svolto 131 servizi, con l’impegno di 285 militari, culminati in 3 sequestri e nella rilevazione di altrettanti illeciti.

Distinzioni per meriti di servizio

La cerimonia odierna ha poi rappresentato, come di consueto, il momento in cui vengono consegnate delle distinzioni ai militari che si sono messi in luce per meriti di servizio. Quest’anno, l’apprezzamento del Comandante del Gruppo, consegnato dal presidente della Regione Erik Lavevaz, è andato ad alcune intere unità dell’Arma in Valle.

Segnatamente, al Reparto operativo di Aosta, per la sorveglianza prevenzione e repressione dei reati più gravi commessi nel territorio della regione, più in particolare i crimini associativi di stampo mafioso e i reati contro la pubblica amministrazione. Quindi, alle Compagnie di Aosta e Saint-Vincent-Châtillon, per i servizi (di controllo e di assistenza) resi nel periodo dell’emergenza sanitaria.

I Nuclei Operativo Radiomobile delle Compagnie di Aosta e di Saint-Vincent-Châtillon hanno poi ricevuto la distinzione per le indagini contro lo spaccio, culminate in 9 misure cautelari nel capoluogo regionale e in 7 in media Valle. Infine, ai Comandanti di Stazione Carabinieri della Valle, l’apprezzamento è stato riconosciuto per aver continuato, durante lo stato di emergenza Covid-19, ad operare con professionalità, divenendo punti di riferimento per la comunità.

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