Con Erik Mortara Etroubles perde un punto di riferimento
“Semper Ubique Auxilium Ferens”: è il motto dei vigili del fuoco della Valle d’Aosta, ma non solo. E’ anche un’espressione che ben rappresenta il carattere di Erik Mortara, ha sottolineato oggi il parroco don Luciano Danna, officiando il funerale del vigile del fuoco deceduto in servizio due giorni fa, dopo essere caduto da un gommone, nella Dora Baltea, durante un’operazione di soccorso.
“Portare aiuto sempre e ovunque” era proprio ciò che il 34enne di Etroubles faceva ogni giorno. “La sua passione per il lavoro, il suo entusiasmo, la sua professionalità erano al servizio degli altri. Se non ci fosse distinzione tra egoismo e generosità, se non ci fosse un senso profondo nel dedicare la propria vita al prossimo, non saremmo qui tanto numerosi a piangerlo. E’ un invito – ha concluso il parroco – a lasciarci alle spalle le nostre miserie e piccolezze per un ideale più alto”.
L’affetto e la stima di cui era circondato spiegano l’enorme afflusso di persone che, richiamate dal lento rintocco delle campane, in un silenzio irreale e composto, sono confluite nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, nel centro del borgo. Massiccia la presenza dei vigili del fuoco, professionisti e volontari, con lo sgomento dipinto in volto. Moltissimi gli amici, i compagni di gioco, i colleghi che l’hanno voluto accompagnare fino alla fine. Erik lascia la mamma Anna, il papà Dario e la sorella Michelle, circondati dall’affetto di tutta la comunità di Etroubles.
Il suo animo socievole, aperto e propositivo si manifestava in tutte le attività in cui era coinvolto. Erik Mortara non era solo capo squadra presso il Comando regionale di Aosta, ma ricopriva, dal 2007, il ruolo di assessore al territorio, urbanistica e sport a Etroubles, era membro della pro loco, aveva giocato per anni nel Grand Combin calcio, era nella squadra dell’Etroubles nel torneo di calcio della Comunità montana, aveva fatto parte della squadra di fiolet del paese ed era stato delegato della sezione. Nonostante la giovane età era già un vero e proprio punto di riferimento.
Non c’era dunque nessuna retorica nelle parole con cui è stato ricordato questo pomeriggio, da amici e colleghi, durante la funzione. “Dire che era una persona eccezionale sembra una frase di circostanza, ma non è così” ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco. “le sue qualità umane e professionali erano evidenti e sotto gli occhi di tutti. Nonostante fosse giovane ci insegnato molto, con l’esempio. Siamo stati fortunati a lavorare con lui, e non possiamo che essere orgogliosi di averlo avuto al nostro fianco”. Molto sentite anche le parole di un altro vigile, che è stato l’istruttore di Erik. “Noi vigili siamo una grande famiglia, e con lui abbiamo perso più di un semplice collega, ma un fratello”.
Altri amici hanno voluto ricordare la vitalità e l’entusiasmo di un giovane considerato speciale, sempre disponibile verso tutti.
Il lungo corteo funebre, aperto da una corona di fiori e dai gonfaloni listati a lutto regionali, comunali e dei Vigili, si è fatto strada lentamente fino al cimitero, dove il coro locale ha intonato alcuni canti liturgici, per concludere, alla fine, con un delicato e affettuoso saluto nel nome dell’amicizia, intonando le parole della canzone “Amici miei”.
Il cordoglio del Presidente della Repubblica Napolitano
In serata è arrivata anche la notizia di un messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Rollandin nel quale si chiede a quest’ultimo "di far pervenire ai famigliari della vittima le espressioni della sua commossa partecipazione al loro cordoglio, e al corpo valdostano dei Vigili del Fuoco i suoi sentimenti di solidarietà e di vicinanza".