Coronavirus, i tamponi negativi diventano tre. Nessun nuovo caso sospetto

24 Febbraio 2020

Dal punto di vista sanitario, il secondo aggiornamento della giornata dell’Unità di crisi istituita per il corona virus in Valle d’Aosta fa registrare notizie di segno positivo. A quello già arrivato si sono aggiunti gli esiti di altri due test eseguiti su pazienti sospetti che erano in isolamento all’ospedale “Parini”: sono tutti negativi. “Tutti e tre – ha spiegato Luca Montagnani, direttore del Dipartimento d’emergenza dell’Usl – seguono quindi un diverso percorso terapeutico”.

Restano quindi da definire, visto il non aggiungersi di altri casi dubbi nel frattempo, tre tamponi effettuati su una persona ricoverata al nosocomio regionale e su due in isolamento domiciliare, con esiti attesi tra la serata e domattina. “I pazienti – ha constatato Montagnani – sono stabili. La loro situazione non si è modificata. Continuiamo su questa strada. Non c’è, al momento, alcun paziente positivo”.

Riguardo ai tempi di sviluppo dei test, l’assessore alla Sanità Mauro Baccega ha sottolineato che “appena è apparsa la notizia che si potesse diffondere epidemia, abbiamo lavorato affinché il nostro laboratorio fosse attrezzato” per fornire dei responsi. Ci si arriverà per la settimana prossima e, in questo momento, “sia il ‘Sacco’ di Milano, sia l’Amedeo di Savoia e il Regina Margherita a Torino, sono oberati di tamponi e questo è il motivo dei ritardi”.

L’amministrazione regionale ha tenuto anche, nel pomeriggio, un incontro con i dottori in medicina generale. “Abbiamo chiesto al Ministero di avere a disposizione i medici in formazione, – ha aggiunto Baccega – al fine di avere una équipe che si possa spostare sul territorio, con tutte le attrezzature che servono, in modo che si possa andare a ‘rischio zero’. La prevenzione la stiamo attuando in questo senso”.

Il presidente della Regione Renzo Testolin e il capo della Protezione Civile Pio Porretta si sono poi soffermati su un aspetto emerso nelle ultime ore, in altre regioni, cioè quello dei tentativi di frode, sfruttando l’epidemia. Sono state segnalate persone, vestite da volontari, che suonano alle porte di anziani, sostenendo di doverli sottoporre al tampone per coronavirus. “Non sono ovviamente autorizzate” ha sottolineato Porretta, con Montagnani a ribadire che “nessuno, se non si è contattato il 112, o iniziato un percorso tramite medici, si può presentare al domicilio” per l’esame.

A fronte di una situazione sanitaria per ora positiva, si registrano comunque 356 chiamate arrivate in protezione civile sabato 22, salite a 458 (di cui 270 al 118) domenica 23. Il numero verde istituito per l’emergenza coronavirus è sulle 150 chiamate al giorno. Numeri ai quali si accompagnano, per il presidente Testolin, aspetti “che fanno percepire, da parte della popolazione, una criticità più importante di quanto non si dimostri sul nostro territorio”. Si vedono “assalti ai generi alimentari che andrebbero un attimo ripensati”. Certo, “ognuno è libero di gestire la sua dispensa come meglio crede, ma c’è enfasi”.

Anche per questo, l’Unità di crisi continua a lavorare sull’informazione. Mercoledì pomeriggio si terrà un incontro con le organizzazioni sindacali e con la rappresentanza complessiva delle aziende, “interloquendo con la Chambre che immaginiamo sarà presente con tutte le componenti del consiglio camerale, per esplicitare le iniziative che si intendono attuare, sempre alla luce delle situazioni che, di volta in volta, si devono fronteggiare”.

“Vaglio continuo” è la parola d’ordine e riguarda, nell’attuale assenza di casi conclamati, una varietà di fronti. Sugli asili nido è tornato l’assessore Baccega, annunciando che “abbiamo preparato una nota che deve intanto rassicurare le  famiglie, gli operatori e non abbiamo, per ora, intenzione di chiudere”. A classi già vuote (per le “vacanze di carnevale”, la sola attività sospesa ad ora sono le gite didattiche (tranne quelle all’interno del territorio regionale). La stessa attività valutativa, ha aggiunto l’assessore alle attività Luigi Bertschy, riguarda “anche gli enti di formazione e le scuole di formazione professionale, in un atteggiamento di responsabilità”.

Alle nuove domande sulla gara di Coppa del mondo di sci in programma nel fine settimana, il presidente Testolin ha spiegato che la situazione “senza pubblico”, al pari di ciò che si immagina per la serie A di calcio, “vogliamo considerarla di ripiego”, o comunque “alternativa e proponibile a chi ha messo in pista questo evento”, giacché “stante l’attuale situazione, l’idea è di tenere la manifestazione così come è stata prevista”. Prossimo aggiornamento all’ora di pranzo di domani, martedì 25.

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