Corruzione ad Oyace, Remo Domaine per più di un’ora davanti al giudice
È durato oltre un’ora l’interrogatorio di garanzia, dinanzi al Gip del Tribunale, del sindaco di Oyace, Remo Domaine, ai domiciliari dalla scorsa settimana con l’accusa di corruzione, relativamente alla costruzione di una centralina idroelettrica in località Gallians. L’uomo ieri ha depositato le dimissioni da sindaco del comune, consegnandole stamane anche al giudice.
“Abbiamo risposto a tutte le domande, spiegando come si sono svolti i fatti e la totale buona fede del mio cliente” ha detto all’uscita da Palazzo di giustizia l’avvocato Corrado Bellora, che assiste Domaine. Il difensore non ha invece depositato istanze di affievolimento o revoca della misura cautelare scattata, nell’attesa di apprendere come si determinerà la Procura rispetto allo sviluppo delle indagini.
Domaine, nella ricostruzione inquirente, avrebbe speso illecitamente, a partire dalla discussione in Consiglio comunale (nel giugno 2016) sull’utilità pubblica dell’opera, le sue prerogative di primo cittadino. Indagato con lui è Flavio Petitjacques, impiegato della ServiziVda ed assessore al comune di Bionaz (anche nel suo caso è scattata la sospensione), che aveva ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a gestire la centralina. L’iter è stato posto in “standby” da piazza Deffeyes, all’emergere della vicenda giudiziaria.
Dalle intercettazioni svolte sono emersi continui confronti tra i due, che secondo gli uomini dell’aliquota della Polizia di Stato della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura, coordinati dal pm Luca Ceccanti, testimoniano il “patto corruttivo” stretto sull’opera. In particolare, Petitjacques avrebbe ricompensato il sindaco con la promessa di una partecipazione del 50% nella società costituita da lui stesso, con la figlia di Domaine, per la gestione dell’impianto.
In mattinata, il giudice ha sentito anche Petitjacques, che, a sua volta, ha scelto di rispondere alle domande dell’interrogatorio.