Corruzione sotto il Cervino, i soci Edilvu non rispondono al pm

04 Dicembre 2018

Il silenzio è stata la risposta di Renza Dondeynaz e Loreno Vuillermin, i soci dell’impresa edile Edilvu ai “domiciliari” dallo scorso 20 novembre nell’ambito dell’inchiesta “Do Ut Des” su un presunto giro di corruzione nell’ambito di appalti pubblici, alle domande del pm Luca Ceccanti, che li aveva convocati in Procura per interrogarli nella mattinata di oggi, martedì 4 dicembre.

I due indagati (la contestazione nei loro confronti è di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e di corruzione, con oltre 50mila euro, del funzionario comunale Fabio Chiavazza, anch’egli arrestato e in carcere) hanno quindi ribadito la linea difensiva palesata in occasione dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip Giuseppe Colazingari, la scorsa settimana, quando si erano già avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande.

Un’attitudine diversa da quella manifestata invece dal figlio, Ivan Vuillermin, terzo socio della ditta, arrestato assieme a loro, che ha risposto sia al giudice per le indagini preliminari, sia al sostituto procuratore. Ieri pomeriggio, nell’ambito dell’inchiesta, che non è ancora chiusa e vede non solo gli otto destinatari di misure cautelari, ma oltre venti indagati in tutto, era stato sentito dal pubblico ministero l’ingegner Corrado Trasino.

Anch’egli è ritenuto, dagli inquirenti, uno dei protagonisti del “sistema” mirato ad “addomesticare” gare pubbliche, messo a nudo dall’inchiesta ed entrato in funzione in particolare a Valtournenche, ma anche in procedure in ambito Anas. Il professionista è rimasto a confronto con il pm per circa un paio d’ore. Al momento, quindi, il silenzio è la strada scelta solo dal funzionario Chiavazza e dai due soci Edilvu convocati stamane.

Renza Dondeynaz Tribunale
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