Crack Eurovie Costruzioni: a gennaio la parola alla difesa
01 Dicembre 2008
E’ ripreso questa mattina, lunedì 1 dicembre, il processo per il maxi crack di Eurovie Costruzioni. Un’udienza fiume, in cui il perito del pm Luca Ceccanti ha ripercorso tutte le censure di criticità ai bilanci di Eurovie e delle sue partecipate, oltre ad aver posto l’attenzione anche agli influssi di bilancio sul dissesto della società. Un’udienza molto tecnica, per cercare di ricostruire la storia societaria di Eurovie, e di come si è giunti al suo fallimento avvenuto nel 1999. Il gruppo Eurovie era entrato in crisi nella metà degli anni novanta.
Nella scorsa udienza, l’altro perito dell’accusa aveva ripercorso tutti i movimenti dell’azienda e delle relazioni con tutte le sue partecipate. Per l’accusa, la mente operativa del gruppo era Giuliano Follioley, che ha già patteggiato un anno e due mesi per bancarotta.
Alla sbarra vi sono tredici imputati: Jean Carbonelli, 47 anni di Aosta; Dario Consol, 41 anni di Donnas; Paolo Anselmo, 50 anni di Aosta; Mario Boidi, 78 anni commercialista di Torino; Giorgio Fagiano, 46 anni di Chiaverano; Rudi Santin, 50 anni di Montalto Dora; Raffaella Cataneo, 52 anni; Patrizio Parisio, 44 anni di Donnas; Walter Pramotton, 521 anni di Donnas; Luciano Cagnassone, 71 anni di Torino; Angelo Cipullo, 68 anni di Caserta e Emanuele Tasca 46 anni di Treviso. Per loro le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta e semplice, alla turbativa d’asta, dal falso all’omessa denuncia, dal rifiuto di atti di ufficio a false fatturazioni.
Alla sbarra vi sono tredici imputati: Jean Carbonelli, 47 anni di Aosta; Dario Consol, 41 anni di Donnas; Paolo Anselmo, 50 anni di Aosta; Mario Boidi, 78 anni commercialista di Torino; Giorgio Fagiano, 46 anni di Chiaverano; Rudi Santin, 50 anni di Montalto Dora; Raffaella Cataneo, 52 anni; Patrizio Parisio, 44 anni di Donnas; Walter Pramotton, 521 anni di Donnas; Luciano Cagnassone, 71 anni di Torino; Angelo Cipullo, 68 anni di Caserta e Emanuele Tasca 46 anni di Treviso. Per loro le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta e semplice, alla turbativa d’asta, dal falso all’omessa denuncia, dal rifiuto di atti di ufficio a false fatturazioni.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Luca Ceccanti, è iniziata a fine 2003 e si è sviluppata su tre filoni: la distrazione di capitali dai bilanci, la concessione di finanziamenti per almeno 10 milioni di euro alla stessa società da parte di Finaosta (la finanziaria della Regione Valle d’Aosta) e la vendita all’asta di Eurovie, acquisita dalla Socea e poi ceduta alla Piemonte Costruzioni. La procura di Aosta ipotizza varie irregolarità nei bilanci della società commesse tra il 1995 e il 1999, con la presunta sottrazione di centinaia di milioni di euro dalle casse che sarebbero finiti in banche estere, forse in qualche paradiso fiscale.
Il processo riprenderà a gennaio quando parleranno i consulenti delle difese.
Il processo riprenderà a gennaio quando parleranno i consulenti delle difese.