Visita nella tarda serata di ieri nella sede della protezione civile valdostana di Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale. Dopo essersi confrontato con la macchina dei soccorsi, Curcio ha risposto alle domande dei cronisti ringraziando innanzitutto “la prontezza di chi ha operato”.
“Il primo punto è quello sempre della salvaguardia delle persone – ha detto – anche con l’evacuazione preventiva della strada si sono evitate situazioni drammatiche. Nessuno ha avuto problemi particolari, anche se ci sono state situazioni affrontate con grande professionalità e con momenti anche difficili”.
Il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale ha poi messo in fila le priorità per la vallata di Cogne. “Il primo punto è quello della viabilità. C’è ancora il tema dell’evacuazione di chi è ancora è su. Le operazioni di evacuazione, mi dicono, verranno riprese domani mattina. Sono persone tutte in sicurezza, che devono però essere riportate giù. Le priorità sono le persone, la viabilità, i servizi essenziali: c’è una parte di acquedotto che non funziona, delle parti elettriche che devono esser risistemate, poi ci sono tutte le procedure per la richiesta dello stato di emergenza, perché questo consente al territorio di operare con una maggiore rapidità.”
Un pensiero va poi alla stagione turistica, appena partita. “Come tutte le comunità vuole ripartire e vuole ripartire in fretta. Una comunità che vive di turismo, quest’area nei prossimi mesi è molto richiesta, c’è la necessità di fare in fretta. Non solo gli operatori vogliono lavorare, ma anche i turisti vogliono venire. questo è un elemento da tenere conto. Dal punto di vista economico, si lavorerà come sempre nella procedure dello stato di emergenza: si farà una prima proposta al governo e questo deciderà se e quando deliberare lo stato di emergenza. L’importante è rimettere in piedi le cose, poi ovviamente ci sono questioni economiche più a lungo termine che andranno viste al momento opportuno.”.
Sul ripristino della viabilità e quindi del collegamento con il fondo valle, Curcio evidenzia come “sia ancora troppo presto per fare previsioni. L’evento è in corso. I corsi d’acqua sono ancora molto alti per capire la tipologia di intervento tecnico da effettuare. Bisogna capire l’acqua fino a dove è arrivata, qual è stata la parte che non è stata erosa. In alcuni casi abbiamo visto, e ci hanno raccontato, di un cambio di una parte del corso d’acqua, ci sono delle analisi che necessitano di tempi tecnici per essere più precisi”.