Danni con lo scavatore al cimitero di Sant’Orso, 39enne patteggia
Un patteggiamento ha concluso il processo al 39enne che, nella serata dello scorso 17 settembre, era stato trovato dai Carabinieri su uno scavatore nella zona di Sant’Orso ad Aosta, ove risultavano essere stati compiuti vari danneggiamenti, anche alla cancellata dell’antico cimitero cittadino. Il giudice Davide Paladino ha così inflitto all’aostano Enrico Piola la pena di 8 mesi di reclusione (sostituiti da 1 anno e 4 mesi di libertà controllata) e 200 euro di multa, concordata tra il pm Francesco Pizzato e la difesa dell’imputato, assistito dall’avvocato Federico Barzagli.
L’uomo era accusato di furto aggravato, danneggiamento continuato, guida in stato d’ebbrezza e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità. Nella ricostruzione dell’accusa, si era impossessato dello scavatore, che era parcheggiato in strada per alcuni lavori. Dopo essere riuscito ad avviarlo e mettersi in marcia, con la benna aveva colpito a più riprese, distruggendoli o danneggiandoli pesantemente, la recinzione di un condominio, la muratura di un edificio e lo storico portale dell’antico cimitero di Aosta.
Le altre imputazioni erano legate al concitato intervento dei militari del Nucleo Operativo Radiomobile, allertati dai residenti richiamati dai rumori. L’imputato si era rifiutato di sottoporsi al test per verificare se si trovasse ai comandi del mezzo in condizione di ubriachezza, nonché di fornire le proprie generalità e i documenti d’identità. Il Comune di Aosta, relativamente al cimitero del borgo, si era costituito parte civile nel processo, con l’avvocato Andrea Balducci: l’accordo al patteggiamento è stato raggiunto dopo che l’imputato ha risarcito il danno contestato.
Nel cimitero, aperto nel novembre 1782, riposano le principali personalità storiche, politiche e del mondo della cultura della città, dalla prima metà del 19° secolo, fino ai primi decenni del 20°. Tra questi, vi sono il conte di Costigliole Edoardo Giovanni Crotti, l’inventore Innocenzo Manzetti, il religioso Jean-Antoine Gal, Anton Zimmerman (fondatore dell’omonimo birrificio) e i due fratelli alpinisti Alexandre e Jean Charrey, morti sul Monte Emilius. Per la fruizione del sito è attiva l’associazione “Amis du cimetière du Bourg”, legata al Comune da una convenzione.