Diciotto mesi di reclusione e custodia in carcere per i ladri del “Vélo”
Dalle manette al carcere. Nel giorno del processo per direttissima, per Didier Piccardo e Cupi Artit, l'italiano e l'albanese 33enni arrestati dalla Polizia all'alba di ieri per il furto in un bar di Aosta, oltre alla pena patteggiata è scattata anche la custodia cautelare in cella.
Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale si Aosta Marco Tornatore, al termine dell'udienza in cui i legali dei due imputati, gli avvocati Davide Meloni (per Artit) e Andrea Urbica (per Piccardo) avevano anzitutto tentato la strada di chiedere la "messa alla prova" per i loro assistiti.
Il giudice ha ritenuto tale istanza (si tratta di una misura alternativa di estinzione del reato) inammissibile. È quindi scattata l'applicazione del patteggiamento concordato tra le parti (l'accusa era rappresentata dal pubblico ministero Luca Ceccanti), con una pena inflitta ad ognuno dei due di diciotto mesi di reclusione e 600 euro di multa.
La sentenza include anche la distruzione degli arnesi da scasso sequestrati ai due malviventi e la restituzione al legittimo proprietario dell'auto di grossa cilindrata usata nel furto e valsa a Piccardo e Artit anche l'accusa di ricettazione, visto che era risultata rubata ad Aosta a fine febbraio.
I due imputati, con numerosi precedenti alle spalle ognuno, erano stati sorpresi dagli agenti della Squadra Volanti della Questura mentre, dopo aver divelto una finestra sul retro del "Café di Vélo" di corso Lancieri, usando un piede di porco, si erano introdotti nel locale e si stavano impossessando del fondo cassa. Uno dei due malfattori aveva tentato di darsi alla fuga ma, dopo un breve inseguimento, era stato bloccato nei garage del condominio.