Dieci anni di contratti reiterati, Regione condannata a risarcire educatore

11 Novembre 2022

Tre sentenze del giudice del lavoro del Tribunale di Aosta, Luca Fadda, hanno accolto altrettanti ricorsi di insegnanti, in materia di differenze retributive e ricostruzione della carriera per i docenti a tempo indeterminato e di reiterazione di contratti a termine per oltre tre anni consecutivi. A darne notizia è il Savt-Ecole, cui i ricorrenti sono iscritti. Le cause sono state patrocinate dall’avvocato Sacha Bionaz, del foro di Ivrea.

Il verdetto sui contratti ripetuti

Nel dettaglio, per un educatore del convitto regionale “Federico Chabod”, che aveva stipulato negli anni scolastici dal 2012/13 al 2021/22 altrettanti contratti a tempo determinato, il giudice ha accertato un “ricorso improprio e distorto alle supplenze su ‘organico di diritto’, desumibile dalla frequenza e dalla durata delle stesse, congiuntamente al fatto che si siano svolte presso lo stesso istituto e sulla stessa cattedra”.

La Regione, fa sapere il sindacato autonomo, è stata pertanto condannata ad un risarcimento di undicimila euro, in aggiunta alle spese legali. Nella stessa controversia, il ricorrente ha altresì visto riconosciuto il diritto – grazie ad una domanda parallela e diversa – di ulteriori 11mila euro per le differenze retributive, da riconoscersi ai docenti a tempo determinato legate all’anzianità di servizio, in conformità al principio di non discriminazione dei lavoratori precari, rispetto a quelli assunti a tempo indeterminato.

Le cause sulla ricostruzione di carriera

Con le altre due sentenze pronunciate, il giudice, disapplicando la ricostruzione di carriera effettuata dall’amministrazione regionale, ha confermato a cinque docenti oggi di ruolo “il diritto alle differenze retributive derivanti dall’applicazione degli scatti stipendiali, riconoscendo il diritto agli insegnanti all’intera anzianità di servizio pre-ruolo a valere per l’avanzamento di carriera per tutti i giorni di servizi effettivamente prestati, disponendo la conseguente collocazione in un gradone stipendiale più elevato”. Nel complesso, l’amministrazione scolastica regionale dovrà rifondere più di 40mila euro agli interessati.

La reazione del Savt-Ecole

“Se l’esito del ricorso per le differenze retributive era prevedibile – commenta Luigi Bolici, segretario del Savt-Ecole – con le sentenze pubblicate la settimana scorsa in Valle d’Aosta viene nuovamente affermata l’illegittimità della reiterazione dei contratti a termine per più di tre anni sullo stesso posto”.

“Poiché queste situazioni sono molto numerose, – conclude il Segretario – il nostro auspicio è che la Regione, avvalendosi delle prerogative derivanti dalla L.R. 18/2005, si decida a stabilizzare i posti al 30 giugno, mettendo a ruolo gli insegnanti e gli educatori che ogni anno, sistematicamente, garantiscono il funzionamento della scuola valdostana”.

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