Donna trovata morta ad Aosta, si indaga per omicidio

18 Aprile 2021

L’ultima volta è stata vista ieri mattina. Dopodiché, il sipario è calato sulla vita di Raluca Elena Serban, la 32enne di origini romene trovata priva di vita nella prima mattinata di oggi, domenica 18 aprile, in un alloggio di viale dei Partigiani, ad Aosta. Il fotogramma successivo è quello che si sono trovati davanti i Vigili del fuoco, una volta entrati nell’alloggio al primo piano da una finestra (la porta era chiusa, anche se non a chiave): la donna era riversa in bagno, ormai priva di vita, con una profonda ferita alla gola.

Un taglio solo, netto. L’unico che la vittima ha sul corpo, verosimilmente inferto con un coltello, ma l’arma del delitto per ora manca all’appello. Pochi i dubbi sul fatto che si tratti di un omicidio, ipotesi sulla quale la Squadra Mobile della Questura del capoluogo regionale lavora praticamente da subito, da quando la Volante ha comunicato l’esito dell’intervento di “apertura porta”. La morte, dai primi rilievi, risale probabilmente a ieri, sabato 17, in un arco temporale che va dal tardo pomeriggio all’inizio della serata.

Gli investigatori diretti dal Commissario capo Francesco Filograno hanno sentito i vicini: nessuno ha udito rumori sospetti, né urla. All’interno dell’alloggio, che Elena aveva affittato circa tre settimane fa, c’era del disordine, ma non segni di colluttazione (né di effrazione). La donna risulta ancora residente a Lucca, dove vive anche la sorella Alexsandra. E’ stata proprio lei, insospettita dal non riuscire a parlarle da ieri, prima a precipitarsi ad Aosta, poi a rivolgersi alle forze dell’ordine, conducendo al tragico ritrovamento.

Sul posto, oltre al medico legale ed alla Polizia scientifica (impegnata in un lungo sopralluogo, che ha visto il prelievo di numerosi reperti e le prime analisi sulle tracce ematiche presenti), sono giunti, a più riprese, il procuratore capo Paolo Fortuna e i sostituti Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi. Massimo riserbo, com’è ovvio, sulle indagini, che non escludono, al momento, nessuna pista. La 32enne risultava vivere da sola, non aveva figli e non ci sarebbero stati – dai primi riscontri – legami sentimentali stabili nella sua vita.

La sorella ha riferito agli inquirenti che Elena, sostanzialmente sconosciuta alle forze dell’ordine (non aveva precedenti), non le aveva raccontato di problemi con qualcuno. La Polizia ha sentito, tra l’altro, il proprietario dell’alloggio e l’amministratore condominiale. Sono altresì in via di verifica le immagini delle telecamere interne ed esterne del condominio e quelle pubbliche, nel perimetro di almeno un chilometro in tutte le direzioni dallo stabile, proprio sopra la rotonda di viale dei Partigiani. Le indagini proseguiranno a ritmo serrato, sino a capire chi sia entrato in casa e perché abbia spento la luce nella vita della vittima.

La polizia scientifica lascia il palazzo in cui è stato ritrovato il corpo della donna

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